
Sull’asfalto
lucido di pioggia
intravedo,
 tra tremolii d’acqua,
un
fiore reciso.
E’
abbandonato come oggetto
che
più non serve.
La
corolla reclinata,
i petali
sciupati,
lo
stelo spezzato,
le
foglie  schiacciate,
 forse da 
auto di passaggio.
Mi
avvicino  e, improvviso,
 tutto mi riporta te,
amor
mio,
 quando 
un fato ingrato
ti
colse per la via
lasciandoti
 le membra scomposte.
le
vesti stracciate,
le
palpebre abbassate sulla vita.
 Raccolgo il misero fiore,
lo
cullo sul palmo,
lo
avvicino al viso,
 ne aspiro l’ultimo profumo.
Mi
sovviene il volto tuo
nell’estremo
 anelito ,
quando
 credevo 
 bastasse amor  di mamma
 a ridonar esistenza.
Come
 fiore reciso
che
s’abbandona nella mano mia,
nulla
potei per riportarti a me.
 La vita tua, 
inesorabilmente,
tra
le mie braccia 
volò
via.
Nessun commento:
Posta un commento