Sono nel panico, quest’anno
saranno ventitré i miei ospiti, al pensiero mi commuovo, no, non per motivi sentimentali, ma proprio per il PRANZOOOOO! Odio cucinare,
non so fare le porzioni, non sono capace di gestirmi. Pensate a quelle donne
elegantissime, super sorridenti alle prese con pentole e fornelli, bene io
NOOOO! Ogni anno la stessa storia: cucina campo di battaglia, sala da pranzo un
casino…vettovaglie sembrano da rigattiere, piatti spaiati così come bicchieri e
stoviglie…io? Un disastro, come se fossi andata in un campo di addestramento
militare (ma di quelli tosti, stile marines) e non avessi avuto il tempo di
cambiarmi. Come se non bastasse , ogni anno e ripeto ogni anno, mi immortalano
alla fine del “famoso” pranzo. Vestito chiazzato di macchie, volto sconvolto,
occhi gonfi (lo confesso, mentre cucino piango), pettinatura come se fossi
uscita da un cespuglio di rovi. Comunque, inutile pensarci il pranzo lo devo
fare, è tradizione! Ancora oggi mi chiedo chi lo abbia deciso senza interpellarmi.
Dunque controllo i miei appunti: due primi, perché due? Uno lo taglio, fatemi pensare, la zia, la nonna, il cugino
soffrono di colesterolo quindi porzioni piccolissime, i ravioli basteranno, poi
pesce al sale, questo lo mangiano
tutti….magari io no…, totani ripieni, involtini di pescespada...Li conto , solo
quattordici spiedini? Panico…dirò a marito e ai figli di non servirsene, se
rimarrano….potranno gustarli, forse….poi
melanzane e carciofi,finocchi…morte della cuoca, no sopravviverò! Inutile piangermi addosso, devo iniziare ,
mando una preghiera a Master chef perché tutto sia mangiabile e a domani…il
lavoro mi attende.
Dimenticavo Buon Natale da Concetta Crocefissa in Scarpata la protagonista di Cercasi uomo libero possibilmente