La lacrime di un bambino
Quando una lacrima solca
il volto di un bambino
chiediamoci perchè.
E' un pianto che strazia,
ha un nome, un volto, una causa.
Sul volto di un bambino
solo sorrisi
dovrebbero vivere.
Essi hanno lo splendore
di un sole che sorge,
di un amore appena nato,
di un fiore che sboccia.,
della rugiada che accarezza
un petalo di fiore.
Se un bambino vive nel sorriso,
l'uomo del domani
sarà migliore.
Partorirà azioni di pace,
d'amicizia, d'altruismo.
sarà alacre nel lavoro,
non avrà paura del dolore,
del domani affronterà le incognite.
Nel pianto di un bambino
la fine di un mondo migliore.
Nuccia
martedì 19 giugno 2018
venerdì 15 giugno 2018
La libertà
E' azione,
pensiero,
emozione,
letture e scritture,
visione e immaginazione.
E' musica,
parola e melodia
E' reale.
appagante,
lussureggiante,
E' pianto,
carezza, passione.
E' il credo,
politica e anarchia.
Solo quando non t'appartiene
ne comprendi il valore.
E' il bene assoluto la LIBERTA'.
pensiero,
emozione,
letture e scritture,
visione e immaginazione.
E' musica,
parola e melodia
E' reale.
appagante,
lussureggiante,
E' pianto,
carezza, passione.
E' il credo,
politica e anarchia.
Solo quando non t'appartiene
ne comprendi il valore.
E' il bene assoluto la LIBERTA'.
lunedì 11 giugno 2018
I due animali
Mia era una gatta bellissima, dolce, affettuosa
giocherellona, grigia a striatura bianche e meravigliosi occhi verdi che tutto
osservavano. Amava la casa in cui viveva, pur non disdegnando la propria
libertà. Quando la sua padroncina tornava dal lavoro, la accoglieva miagolando
e poi faceva le fusa fino a quando non la prendeva in braccio e la accarezzava.
La ragazza aveva raccolto la gattina per strada, proprio vicino ai contenitori
dell’immondizia, l’avevano abbandonata subito dopo la nascita. Era piccina e
miagolava incessantemente per la fame e per il freddo. Nel buon cuore di Luisa aveva
fatto breccia e l’aveva accolta in casa. Nutrita e coccolata era cresciuta bene
e faceva davvero parte della famiglia. Mia era una gattina indipendente, ogni
mattina, dopo la colazione, usciva e si recava tra i vicoli del paese. A quanto
pare aveva molti amici, (Luisa era stata informata dai vicini). La signora del
terzo piano che viveva da sola, riceveva regolarmente la visita della gattina.
Ogni mattina Mia si arrampicava su per la grondaia, poi si accoccolava dietro i
vetri della porta del balcone fino a quando la faceva entrare. Si raggomitolava
sulle gambe della donna e si faceva una pennichella mentre era amorevolmente accarezzata.
Verso le undici si recava all’asilo, proprio in fondo alla strada, guardava i
bambini giocare. La maestra, signora Franca, apriva il portone e la faceva
accomodare. Mia stava tranquilla in un angolo dell’aula e ascoltava i bambini
cantare o le favole che la maestra leggeva. Alle quattordici tornava a casa,
mangiava, aspettava il ritorno di Luisa. La accoglieva e, dopo un po’ di carezze,
ritornava per strada. Mia aveva davvero tanti amici, fra loro il signor Luigi,
rimasto solo dopo la morte della moglie. Mia gli faceva compagnia ogni
pomeriggio. Mangiava ciò che Luigi gli dava, si faceva accarezzare, alcune
volte lo accompagnava in una breve passeggiata. A volte Mia giocava con i
bambini del rione ma aveva un appuntamento importante ogni sera. Luisa si era
accorta di una cosa strana. Quando Mia usciva da casa, dopo le diciotto, aveva
in bocca un pezzetto di cibo. Questo avveniva regolarmente. Un giorno decise di
seguire la gattina. Appena Mia uscì dalla gattaiola, Luisa mise il cappotto e
si precipitò per le scale. Vide il felino avviarsi nel giardino condominiale e
appostarsi vicino a un foro, alla base del muro di cinta, lasciare il cibo a
terra e mettersi ad aspettare. Anche Luisa si mise in attesa…. Dopo qualche
minuto ecco affacciarsi alla fessura un topolino. Luisa trattenne il fiato
pensando che Mia si sarebbe fatta un boccone dell’animaletto, invece….
Il piccolo roditore annusò e prese in bocca il pezzetto di
cibo portato da Mia poi, si avvicinò alla gattina, strofinando il nasino sul
muso di Mia, quindi andò via. Incredibile Mia era amica di un topolino!
E così ogni giorno. La voce, naturalmente, si sparse nel
condominio, tutti volevano assistere a questo incredibile incontro per cui, gli
stessi condomini si diedero appuntamento per osservare quanto avveniva tra i
due animaletti. Rimasero sbalorditi da questo incontro così strano! Avevano
assistito all’amicizia tra razze diverse, spesso incompatibili! Sicuramente
c’era da riflettere. E così fu… avvenne un “miracolo”… Ormai erano tutti amici,
la signora Giulia e la sua vicina avevano fatto pace, dopo innumerevoli scontri
per il bucato steso. Il signor Carlo e i bimbi del piano di sopra, anche se
facevano rumore giocando, non lo infastidivano più, anzi, si raccontava che li
invitasse nel proprio appartamento per unirsi ai loro giochi, insomma era come
un nonno e non si sentiva più solo. Furono organizzate delle cene tra tutti gli
abitanti del palazzo, un compleanno, una ricorrenza si festeggiava insieme. Gli
antichi rancori erano solo un brutto ricordo. Ormai si conoscevano tutti e si
volevano bene. Se per caso nasceva un problema, era risolto senza difficoltà. Gli
uomini avevano tratto insegnamento dagli amici animali.
Mia e Leo, così avevano battezzato il topolino, erano un
esempio per tutti. L’amicizia è sempre possibile, basta abbassare le barrire
mentali e soprattutto volerlo!
A proposito, Leo, sì il topolino, è ormai la mascotte del
vicinato e Mia una star!
(foto tratta dal web)
(foto tratta dal web)
domenica 3 giugno 2018
Mamma
Non basta un fiume di parole
Per cogliere l'immenso
Che racchiude amore.
Notti,giorni,ore,minuti e secondi
Comprendono sempre del figlio
Il bisogno,la tenerezza,il pensiero.
E se gli anni son trascorsi
E della mano che guida
Ormai adulto
Non sente necessità
Nel cuore della mamma
Ci sarà' sempre immagine
Di quel bimbo stretto tra le braccia
Che sul mondo,
Bisognoso d'aiuto,
Schiudeva occhi.
Nuccia
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