Il mattino ricama riflessi d’argento
nei primi suoni del nuovo giorno
s’inabissa la luna lasciando il ricordo
i sogni che l’acquietano.
Chiederei al vento soave
che plana sull’erba su petali
e foglie di raccontarmi
sempre del tuo repentino passo
del tuo sguardo che innalza vele
e vessilli al cielo scaldando il cristallo
del sorriso su cui si aprono orizzonti
profondi e svelati misteri,
soluzioni agli equilibri
della rondine sul filo.
(adesso a Nuccia, perché ci ricorderemo sempre)
Natale Mirabile