E
sì se lo sentiva che stava arrivando il Natale, il cagnolino Primula …
Lui
viveva da sempre sul raccordo dell’asse viario di Milazzo e annusava nell’aria
l’avvicinarsi delle feste. Come faceva? Ma era semplice!
Innanzitutto
l’amico di sempre, il signor Luigi, con l’avvicinarsi delle feste natalizie gli
portava più cibo, anche due volte al giorno, e in più una coperta nuova calda
calda. Quest’anno gliela aveva messa proprio nel cartone dove lui preferiva
accucciarsi di notte. Gli aveva fatto piacere quel regalo, era riuscito a
ringraziare il signor Luigi strusciandosi tra le sue gambe, in più gli aveva
leccato anche la mano!!!
Inoltre
sulla strada vi erano più auto e la gente sembrava più felice, addirittura
gli sorridevano. I bambini lo salutavano e lo
chiamavano per nome…” Ciao Primula!” E lui scodinzolava felice.
Sì…
si sentiva amato, ma una casetta vera l’avrebbe voluta davvero. Non che non
avessero tentato di portarselo a casa, ma lui era sempre riuscito a fuggire. Lui
avrebbe voluto tornare dai propri veri padroni che un giorno, abbastanza lontano
nel tempo, ormai non si ricordava neppure quando era accaduto ma era d’estate
questo sì, l’avevano fatto scendere dall’auto e se ne erano andati via.
Oh
quanto li aveva aspettati, quanto aveva pianto, si insomma come sanno fare i
cani, ma non riusciva proprio a tradirli, era convinto che un giorno sarebbero
tornati e lui li avrebbe attesi, costi quel che costi!
Intanto
davvero il Natale si avvicinava…Le luminarie per le strade, addirittura gli
zampognari che suonavano dinnanzi ai negozi…e il profumo di cibo, i bimbi
felici, le mamme indaffarate nella scelta dei regali, le chiese aperte, le
vetrine addobbate con tanti doni da regalare…Il Natale era davvero una bella festa,
anche Primula ne era convinto. L’amore lo sentiva tangibile, anche nei propri
confronti: più coccole, cibo e sorrisi…
Un
giorno, allontanandosi dalla strada che aveva eletto a dimora, aveva scoperto
che dinnanzi ad una chiesa avevano allestito un presepe. A Primula era davvero
piaciuto tanto.
C’era
una capanna illuminata con una mamma e un papà che pregavano, un bue accovacciato
con accanto un asino, degli angeli dal volto sereno e dei pastori che portavano
doni, e poi luci colorate e una melodia che suonava incessantemente e che gli
piaceva tanto. Aveva preso l’abitudine, dopo aver mangiato i bocconcini
lasciati dal signor Luigi, di recarvisi e di rannicchiarsi nella mangiatoia
dove poi sarebbe stato deposto il Bambinello. Tra la paglia si sentiva un re.
Si nascondeva proprio tra le pagliuzze e con occhi adoranti guardava il volto
della Madonna…. Immaginava che a guardarlo fosse la sua mamma umana, così come
faceva una volta quando gli sussurrava “Piccolino mio, bello mio...” e si
addormentava felice.
Finora
nessuno si era accorto dell’ospite del presepe per cui Primula invariabilmente,
appena le prime luci del buio si avvicendavano sulla città, lesto lesto,
facendo attenzione alle auto di passaggio, andava ad accucciarsi beato nel
presepe.
Passarono
i giorni, adesso faceva anche più freddo ma Primula imperterrito continuava il
proprio vagabondare nelle strade durante il giorno e poi la sera appuntamento
fisso nel presepe.
Era
giunta la vigilia di Natale, Primula naturalmente non lo sapeva e come il solito,
alle prime ombre della sera, era andato a rifugiarsi tra la paglia della
mangiatoia.
Stava
giusto per addormentarsi, aveva chiuso gli occhi sognando ancora la propria
famiglia umana, quando venne risvegliato da un canto diverso dal solito…Vi era
un mormorio costante, come se tante voci intonassero la stessa preghiera. Aprì
prima un occhio e poi un altro e vide una processione umana avvicinarsi al
presepe, tenevano tutti una candela accesa in mano. Ebbe un moto di paura:
volevano bruciare il presepe per ucciderlo? Un signore era proprio davanti a
tutti, indossava una tunica bianca e teneva con venerazione tra le braccia un Bambinello,
la gente intorno si muoveva all’unisono. Quando le campane della chiesa
iniziarono a suonare, quell’uomo si avvicinò alla mangiatoia e vi depose quella
bella statuina, mentre intorno tutti applaudivano. Primula impaurito si scosse
dal torpore e con occhi lucenti guardò quell’infante di cera e poi il viso interdetto
del prete alla sua vista.
Ma
quel volto non era arrabbiato, no anzi, sembrava sorridere. Prese tra le mani
il corpo tremante di Primula, gli accarezzò teneramente la testa e poi rivolto
alla gente disse “Guardate anche il cagnolino è venuto a trovare Gesù Bambino, poi
rivolto all’ animale, non aver paura siamo tutti creature del Signore.”
Dopo
una breve funzione, tutti ritornarono in chiesa.
E
Primula? Quella notte di Natale fu magica anche per lui.
Dopo
essere stato coccolato dai bambini e dagli astanti, venne adagiato nuovamente
nel presepe proprio dal prete che disse a voce alta “Il cagnolino lo lasciamo a
guardia del Bambinello, gli farà compagnia e poi credo che gli piaccia davvero
dormire nella mangiatoia!
P.S.
Primula esiste davvero è un cagnolino molto indipendente, amato da tutti. Il
nome lo deve al luogo in cui è stato trovato, appunto una cooperativa edilizia
denominata Primula. Molti hanno cercato di adottarlo…ma lui non vuole, scappa e
torna sempre nello stesso luogo dove venne abbandonato.
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