Parole danzano nell’aria.
Le
avverto,
le
sento,
mi
accarezzano la pelle,
poi
penetrano
dai pori
risalgono
nelle vene,
come sangue pulsato
scorrono
in me.
Le
parole risuonano nella mente
come
un motivetto orecchiabile
che
non riesco e non voglio mandar via.
Mi
fanno compagnia,
rompono
il silenzio
intorno.
Le
assaporo,
le
riconosco,
sono
le tue parole,
ora
diventano mie.
Sono
come serpenti
mi
stringono in spire
di
periodi vissuti
lontani
come ere geologiche.
Sono semplici parole
foto in
bianco e nero,
descrivono
il tuo essere
ma …
rivivo la tua assenza!
Le
parole ricordate
ti
restituiscono
solo
per un attimo
alla
vita
che,
ormai,
più
non ti appartiene.
A MIO PADRE
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