GIRO GIROTONDO
RACCONTO BREVE
“Giro
girotondo,
quanto è bello il mondo,
casca la terra e
tutti giù per terra!”
Da
ieri mi risuona negli orecchi questa
cantilena, assurda, ripetitiva, lancinante, non mi da pace!
“Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo,
casca la terra e
tutti giù per
terra!”
E
ancora, ancora, ancora,
fino
allo sfinimento!!
Perchè
non mi abbandona?
Cosa
devo cercare, cosa fare?
Sono
una donna poliziotto, ho trent'anni e da dieci svolgo la mia attività a
Milazzo, presso la compagnia di polizia.
Vado
d' accordo con tutti, da un paio d' anni sono la compagna di lavoro di
Luigi, mio collega, sempre insieme,
giorno dopo giorno, ora dopo ora, per cercare di sbrogliare “matasse”, spesso
difficili.
Da
ieri però, brancoliamo nel buio! E' scomparsa una bimba di quattro anni,
proprio all'interno della Scuola Materna.
La
madre l'ha accompagnata, come al solito, presso la scuola “Bimbi felici”.
Luisella,
così si chiama la piccina, la frequenta volentieri, mai capricci, serena
sempre, giocosa con tutti, ieri ...il dramma.
L'insegnante
Federica ha condotto i bimbi nel giardino della scuola, prima si sono un po'
scatenati e poi ha organizzato un
girotondo, vi hanno partecipato tutti e sedici.
“Ad
un certo punto, così racconta Federica,
Giulia una bimba di tre anni è caduta, mi sono avvicinata per rialzarla e consolarla,
quando sono tornata al girotondo non ho più visto
Luisella. All' inizio ho pensato che fosse andata in bagno. All'interno, ai
servizi igienici non c'era, l'ho cercata in tutte le aule, non trovandola, ho
dato l'allarme. I bambini che giocavano con lei mi hanno detto di averla vista
sparire. Anche i più grandicelli non sanno raccontare altro!” Termina con un
singhiozzo.
Abbiamo
utilizzato i cani poliziotto molecolari, inutilmente, annusano, raspano
il
terreno poi, si fermano alla recinzione del giardino della scuola e non vanno
oltre.
La
mamma della piccola sembra in trance, non riesce nemmeno a piangere, mi prende
le mani e mi sussurra “Trovatela o muoio!”
Ed
io ho nella testa sempre quella cantilena:
“Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo,
casca la terra
e tutti giù per
terra!”
Dalle
indagini svolte, ho saputo che la bimba vive con la madre che non vuole
rivelare l' identità del padre biologico,
quando rimase incinta, il ragazzo scappò e non la volle più vedere.
Forse,
nella sparizione della piccola, lui ha un ruolo!
E'
impossibile che una bimba possa svanire nel nulla!
Devo
tornare dalla mamma della piccola, le devo necessariamente parlare a
quattrocchi, da donna a donna.
Mi
reco al suo appartamento, suono, è lei che mi apre la porta.
La
osservo attentamente, è distrutta, gli occhi cerchiati e gonfi, il volto sembra
tumefatto, come se si fosse presa a schiaffi, si torce le dita incessantemente.
Mi fa accomodare in un piccolo e pulitissimo soggiorno, tanti giocattoli in un
angolo: bambole, un triciclo rosa, pentoline, pupazzi... sembrano aspettare il
ritorno della piccola...
“Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo,
casca la terra e
tutti giù per
terra!..
Mio
Dio ancora in testa quella filastrocca...!
“Signora
mi racconti tutto fin dall'inizio...
E
lei ricomincia a parlare “Ieri ho accompagnato Luisella a scuola, come al
solito... No, per la strada non ho incontrato nessuno... nessuno mi ha seguita,
sulla porta del
l'
asilo mi ha abbracciata, le ho raccomandato di fare la brava.” Un singhiozzo la
blocca...
“Signora
vorrei notizie sul padre di Luisella, si confidi, potrebbe essere importante!”
Scuote
il capo sconsolata, non vorrebbe dire nulla,
poi...
“Avevo
solo diciotto anni quando rimasi incinta, Franco De Virginio solo ventuno. Io
credevo in lui, lo amavo alla follia. Quando gli dissi della bambina, mi diede
uno schiaffo e se ne andò. Non lo vidi più. Lui non centra nella scomparsa, è
morto lo scorso anno, in un incidente in moto. Era ubriaco e a folle velocità
si schiantò contro un muro. Lo lessi sul quotidiano che riportava la notizia.”
“Signora, magari la famiglia potrebbe essere coinvolta
nel rapimento.”
“Non
credo, la madre era ricoverata in un ospedale psichiatrico, del padre non
sapeva nulla! Bisogna cercare altrove!” Termina con gli occhi colmi di lacrime
e un fazzoletto sulla bocca a far morire sul nascere un urlo di dolore.
L'abbraccio
e me ne vado con un senso di vuoto allo sterno. Devo sapere, devo cercare, più
il tempo passa e più sarà difficile ritrovarla viva.
Ritorno
alla Scuola Materna.
Perlustro
attentamente il giardino, non vedo nulla di strano, solo che adesso è vuoto,
pur essendo una bella giornata, i bambini li tengono nelle aule, hanno paura,
tutti!
Entro
nella scuola e vado da Federica.
“Scusi
maestra, ha parlato con i bambini? E' riuscita a sapere qualcosa di nuovo?”
“Ho
fatto un gioco con gli alunni, era presente anche la pedagogista. Ho detto di immaginare di tornare indietro nel tempo,
di rifare il girotondo e di rivivere il
momento in cui Luisella era con loro. I
più piccoli, naturalmente, non ci sono riusciti, i più grandicelli sono stato
tutti concordi: Luisella ad un certo punto è sparita, non sanno dire come, solo
... non c'era più nel girotondo! L' hanno chiamata, nessuno ha risposto, subito dopo sono
arrivata io. La mia collega ha fatto disegnare i bambini, gliene voglio
mostrare uno in particolare.” Conclude
con un sospiro che le nasce dal profondo del suo essere. Prendo il foglio, non
riesco a capire, sono raffigurati dei bimbi e a terra una macchia nera. Non mi
dice nulla. Saluto l' insegnante, non riesco neppure a guardarla negli occhi,
mi sento impotente dinanzi al dolore, vado via.
Aspetto
il mio collega Luigi, abbiamo la foto segnaletica della bimba, l'osservo con
attenzione. Non assomiglia alla madre nei tratti somatici, è bruna con gli
occhi blu, profondi ed intelligenti.
“Dove
sei finita piccola? Fammi un segno, dimmi qualcosa.” Invio mentalmente alla
foto questo messaggio.
Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo
casca la terra e
tutti giù per
terra.
Ancora la filastrocca, perché mi assilla?
Mi
chiamano dalla centrale, vi sono avvistamenti della bimba, dobbiamo appurarne l' affidabilità.
La
prima segnalazione è di una donna, afferma di aver visto la piccina con una
zingara, al crocevia di Piazza Roma.
Ci
rechiamo immediatamente. La macchina sgomma, arriviamo in men che non si dica,
la avvistiamo, ha per mano una bimba, corro, l'afferro per il braccio, si volta
con una domanda muta sul volto...non è lei!
Chiedo
scusa, accenno una carezza sul volto della
bambina e sconsolata torno alla macchina.
Con
Luigi ci rechiamo alla periferia, un altro avvistamento alla stazione. Il cuore
mi batte a mille, vedo la bambina, è seduta sulla panchina, un giovane uomo la
tiene saldamente per mano. Una signora alla vista della macchina della polizia
mi fa cenno, indica la coppia seduta.
Mi
avvicino, non è lei, questa bimba è più grande, chiedo i documenti all' uomo e
poi mi allontano. Le spalle curve e il passo pesante.
Le
segnalazioni si susseguono, sono tutte false piste.
La
sera si avvicina e con il buio anche il mio cuore piomba nell'oscurità.
Giro girotondo,
quanto è bello il mondo
casca la terra e
tutti già per
terra!
Devo
sapere perché mi frulla in testa questo ritornello.
Dove
sei piccola? Mandami un segnale, dammi un' indicazione, la tua mamma ti
aspetta!
Di
solito ho delle sensazioni, spesso si
rivelano esatte, devo seguire la pista del girotondo...
Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo
casca la terra e
tutti giù per
terra!
Ho
come un presentimento, dovrà pur significare qualcosa la cantilena che mi
tormenta. “Girotondo, tutti a terra, casca la terra”, forse è questo il
mistero, la
terra
che si apre, i bambini parlano di scomparsa improvvisa!
“Luigi
torniamo all'asilo, subito!”
“Ma
come ora? E' già tardi, fra poco sarà buio!” Replica il mio collega.
“Andiamo,
ho un' idea. Ti ricordi? I bimbi dicono che era accanto a loro ed è scomparsa.
Dobbiamo cercare nel giardino. Ora, subito!!!
Giro girotondo,
quanto è bello il
mondo
casca la terra e
tutti già per
terra!
Arriviamo
alla Scuola Materna, scendiamo dall' auto, scavalchiamo la recinzione, entriamo
in giardino. Ci avviamo dove i bimbi giocavano, frughiamo tra i cespugli,
tocchiamo il terreno, tastiamo con le mani, sembriamo due ciechi che leggono il
braille, non ci fermiamo un attimo e al buio continuiamo a toccare, tastare,
sondare, accarezzare l'erba....
“C'è
qualcosa qui, vieni!” Grida Luigi. Mi accosto velocemente a lui, al buio tocco,
è come se ci fosse una botola nascosta dall' erba. Trovo un anello in acciaio,
chiedo aiuto al mio collega e insieme tiriamo...Non accade nulla, Capisco...la
botola scorre lateralmente, non bisogna tirarla, bisogna premere sull' anello, pressiamo,
si apre, scivola su due binari perfettamente occultati, scopre una scala,
mentre Luigi chiede aiuto via radio ai colleghi, io inizio a scendere.
“Luisella,
Luisella, dove sei, sono un' amica della mamma!”
Non
mi risponde nessuno, continuo a scendere, l'aria è densa di umidità, sembra di
essere in una grotta, i miei passi risuonano
cupamente,.
La
scala termina e con la torcia illumino una stanza tappezzata dal polistirolo,
in fondo c'è un letto e su di esso un fagotto.
Mi
avvicino... “Dio mio! E’ Luisella
addormentata”.
“Luigi
c'è la bambina!” urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
Mi
avvicino, la stringo tra le braccia, avverto il suo debole battito cardiaco, è
viva ma spossata dall'angoscia.
L'accarezzo
dolcemente, le sussurro parole d'amore che non ho mai proferito in vita mia.
Mi
tolgo la giacca e avvolgo la bimba, sembra svenuta. La prendo in braccio e
faticosamente, la stanza è angusta, torno sui miei passi, risalgo lungo la
scala.
Luigi
mi attende all'imboccatura, ha preso una coperta dall'auto, copre la piccola.
In
lontananza sento una sirena, l'ambulanza sta giungendo.
Arriva
il medico, le presta i primi soccorsi e la porta in ospedale.
Luigi
ha avvertito la madre.
Il
giardino ritorna deserto, abbiamo deciso di rimettere tutto in ordine, vogliamo
scoprire a chi appartiene quella stanza, a chi serve e perché.
Ci
nascondiamo in un angolo buio e attendiamo.
Tutto
è silenzio, non si ode neppure il
miagolio di un gatto o il canto di un uccello notturno. Sembra che tutto sia in
attesa. Solo ogni tanto i fari di un' auto di passaggio illuminano la scena.
Sono
già le tre di notte, abbiamo deciso di andar via e di lasciare uno dei nostri
uomini di guardia, quando la luce di una torcia si avvicina al giardino della
scuola.
Qualcuno
sta scavalcando il recinto, si sta avvicinando alla botola, la fa scorrere
lateralmente con sicurezza.
“Mani
in alto. Polizia!” Il giardino si illumina con le cellule fotoelettriche in
nostra dotazione e....il bidello alza le mani in segno di resa!
Lo
accerchiamo e lo portiamo in centrale.
Lo
guardo incredula, lo conosco da tempo, è un brav' uomo, cosa centra con la
stanza occultata in giardino? Cosa voleva fare della bimba?
Le
domande avranno risposta.
La
realtà spesso è diversa dall'apparenza....l'ho capito in questa indagine.
Francesco
Farnari, il bidello della scuola materna “Bimbi felici”, che vi lavora fin
dall'apertura della struttura, è sempre
stato attento, sereno, affettuoso e con una grande attenzione per la sicurezza
dei bambini.
Durante
l'interrogatorio ci ha raccontato come sia venuto a conoscenza, per caso, di
quella “stanza segreta” e di come l'abbia usata all' inizio, come ripostiglio
per gli attrezzi del giardinaggio, concimi e pesticidi.
Quando
si è separato dalla moglie, non avendo a disposizione uno stipendio adeguato
che gli permettesse di affittare un'abitazione, l'ha usata come proprio rifugio notturno: di giorno
nell'asilo, di notte nella scomoda stanzetta, “di necessità virtù”.
Nei
giorni della scomparsa della bimba, era assente, aveva usufruito di un breve
periodo di ferie e si era recato dalla sorella
che abitava in un' altra città. Non sapeva nulla di Luisella. Era
tornato la notte del ritrovamento ed era stato arrestato, senza neppure immaginarne
il perché.
Naturalmente
in paese, prima che il poveretto venisse scagionato, si gridò al mostro. Sbattuto
in prima pagina e bersagliato di accuse infamanti. Testimoni che riferivano di
cattive abitudini del bidello,
raccontavano di tutto pur di apparire in
televisione o di avere una intervista sui giornali.
Poveretto,
una vita integerrima sporcata
dal...nulla!
Per
fortuna le indagini hanno appurato la
verità.
La
bimba durante il gioco, aveva inavvertitamente posizionato il piede sull'anello
metallico che a sua volta aveva fatto
scattare il meccanismo, la botola si era spostata lateralmente, Luisella
era quindi precipitata lungo la scala sotterranea, rimanendo
prigioniera. La chiusura della caditoia si era attivava automaticamente.
Il
ritrovamento era avvenuto grazie ad una filastrocca...
Giro girotondo
quanto è bello il
mondo
casca la terra e
tutti giù per
terra.
E'
sicuramente più facile avere un capro espiatorio su cui gettare la propria
rabbia e frustrazione.
Per questa volta però, il “lupo cattivo” non esisteva, per fortuna!
FINE
Il primo scripted reality italiano, Alta infedeltà su Real Time, sta avendo buoni ascolti. Io lo trovo interessante, e mi piace questo articolo che ne parla... http://www.tvzoom.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15612:alta-infedelta-divide-come-tutte-le-cose-nuove-sbaglia-chi-lo-giudica-con-gli-occhi-della-tv-generalista&catid=30&Itemid=40
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