sabato 14 marzo 2015

Io, tuo padre



Guardavo fiorir te,
seme amato,
 che  in lei cresceva.
Di nascosto,
leggevo sul volto suo,
l’ addolcito cambiamento.
Le osservavo le forme,
in cui tu, piccolo mio,
avanzavi a gran forza.
Confesso,
bramavo prender il posto suo
perché, amor mio,
mai come allor
voluto avrei
esser la culla tua.
Sostituirmi a lei
che tanto amo,
ma in egual misura geloso
che il battito del cuor suo udivi
 e non il mio.
Allor  la notte
abbracciavo il grembo suo,
ne accostavo l’orecchio
 per avvertir i sussulti tuoi.
Poi , con tenerezza,
la bocca mia
 ti bisbigliava parole d’amor,
o tenere ninne nanne
perché tu, all’alba della vita
subito potessi riconoscer me
e amarmi.
 

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