Un giorno, non so perché,
rovistai in un vecchio armadio
il cui uso il tempo dimenticò.
Al dischiuder delle ante,
l’odor di naftalina e di ricordi
i sensi
m’investì.
Fu come se alla porta del tempo
avessi spalancato la memoria…
Appesa ad una gruccia si mostrava,
di mio padre, la vecchia divisa .
Afferrai quell’indumento ,
mi accarezzai le guance,
come solevo far quand’era in vita.
L’ accostai alle labbra e la baciai
ricordando quanto egli l’amasse.
Lo rividi giovane carabiniere,
che agli occhi di me bimba,
di un supereroe vestiva i panni.
Quell’abito narrava
giorni e notti di lavoro,
fatiche e doveri, dolori e gioie,
intriso sempre di gioventù e d’ardore
che muovevano i giorni suoi.
Un groppo mi colse alla gola,
una lacrima s’incamminò lungo il volto.
Richiusi quel vecchio armadio
che, come reliquia,
la divisa custodiva.
Peccato, il passato non torna,
sono solo i ricordi che fanno compagnia.
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