Nel nulla affogo
come se placenta di madre
racchiudesse il mio tutto.
Mi crogiolo in questo silenzio
attutito e immune al mondo.
Ci starei rintanata all’infinito,
Né fame o sete,
né dolori o ansie,
né partenze o arrivi,
al bando gli affanni e le inutili invidie.
Poi, improvviso, in questo mondo ovattato
qualcosa risveglia il mio torpore.
Voce di bimbo mi chiama
Il cuore pulsa,
sopravvento l’amore riprende sul nulla,
E’ la vita che
chiama.
Oh dolce risveglio!
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