Sfioravo
la pelle
con
dita leggere
come
fosse cristallo.
Non
volevo,
non
dovevo toccare,
forse,
non volevo sapere.
Ma
quel pensiero fisso,
come
chiodo nella mente,
non
allontanava le mie mani.
Allora,
con gli occhi chiusi,
mi
sdraiavo a terra.
La
casa silenziosa,
tutti
via,
nessuno
doveva accorgersi
del
mio tormento.
E
m’ accarezzavo piano il seno,
m’illudevo
che nulla fosse cambiato.
Poi,
non so che accadde….
Guardai
il volto dei miei cari,
i
loro occhi limpidi
fiduciosi
nel domani.
Non
meritavano d’esser traditi
da
chi amavano.
Presi
coraggio,
non
so dove lo trovai,
me
ne colmai le mani e
…parlai,
confessai la paura,
le
notti insonni,
il
cuore che sanguinava,
il
dolore che divorava la mia vita.
Ci
abbracciammo,
fummo
un tutt’uno.
Insieme
andammo,
insieme
affrontammo.
Oggi
…ci sono ancora!
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