Senza
fine la giovinezza
m'aleggiava
nel core.
Con
passi danzanti
la
vita mordevo,
l'abbrancavo,
la
stritolavo,
cercavo
appagamento.
La
mia gola urlava
nella
gioia d'agire.
I
capelli al vento,
le
gambe scalpitanti,
non
mi pesavano le ore,
i
giorni, i mesi...gli anni.
D'immortalità
m' abbeveravo
alla
fonte della vita.
Degli
altri l'attivarsi guardavo,
giudicavo
e poi,
con
leggerezza,
ponevo
barriere.
Invincibile
come un guerriero
degli
altri mi feci beffa
cavalcando
l'onda
come
novella D'Arco,
dalla
mia faretra,
a
piene mani
afferravo
e lanciavo dardi.
Poi,
in dì, tutto crollò.
Della
forza passata
feci
ricerca.
Ovunque
guardai,
nel
presente,
nel
passato,
in
me,inutilmente cercai.
Abbandonata
m'aveva,
e
come infante tornai
bisognosa
d'altri.
Da
allora sorseggio la vita.
Assaporo
l'attimo,
lo
gusto,
lo
lesino,
temo
di giunger
troppo
presto
al
fondo del bicchiere
dove
dimora fine.
Immagine dal web
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