martedì 29 dicembre 2020
Vivere il presente
giovedì 24 dicembre 2020
Favola di Natale
Favola di Natale
“Ma come aveva potuto fare tardi proprio la Vigilia di Natale, ma insomma era intollerabile, sarebbero andati via senza di lui!” Così pensava Babbo Natale riferendosi a elfo Giostua, il più giovane dei suoi aiutanti.
Lo aveva aspettato fino alle 22,00, poi aveva compilato l’autocertificazione dell’ultimo di DPCM di Conte per sé e per tutti gli elfi, aveva chiamato a raccolta i suoi piccoli aiutanti, aveva caricato i regali sulla slitta iperveloce annullante spazio/tempo ed erano partiti per fare il giro del mondo e accontentare tutti, ma proprio tutti i bambini.
Eppure Babbo Natale voleva un “sacco” di bene a elfo Giostua, innanzitutto perché era il più giovane e innovativo dei suoi aiutanti. Conosceva tutti i giochi più apprezzati e moderni, tutte le playstation e i giochi interattivi più coinvolgenti e poi aveva un cuore d’oro. Pensate che un anno propose di portare regali anche agli animali abbandonati nei canili e per le strade. Che cosa donò? Semplice, un buon osso e una pallina per giocare!
Ma sapete dov’era Giostua? Stava dormendo…
“Io mi chiedo come fa a dormire la vigilia di Natale uno che ha un compito così importante” Pensava Babbo Natale.
Nel frattempo Giostua era davvero nel suo lettino, i compagni di camerata (ovvero gli altri elfi) lo avevano chiamato ma non erano riusciti a svegliarlo. In verità proprio la sera precedente aveva tanto lavorato Giostua, non solo aveva letto le letterine giunte nel Paese di Babbo Natale, le aveva classificate in base alle età e alle richieste, ma si era incaponito su di una letterina in particolare…
“Caro Babbo Natale, recitava la missiva, sono Luca un bimbo di sette anni. Quest’anno non voglio doni solo fammi un miracolo, fai tornare a casa mamma in tempo per la notte di Natale. Lavora in ospedale e in questo periodo è sempre impegnata e triste e ha detto che non vuole festeggiare, ha il turno nel reparto più malinconico dell’ospedale, quello COVID. Ti prego Babbo Natale regala un sorriso a mamma! Tuo Luca.”
E sapete cosa aveva fatto Giostua? Lui era un elfo molto informatizzato e capace, era riuscito superando mille difficoltà ad entrare nei file del computer della segretreria dell’ospedale dove lavorava la mamma di Luca e aveva cambiato il suo turno per cui, proprio alle 22,00 era riuscita a tornare a casa. Neanche lei sapeva come fosse avvenuto ma la caporeparto l’aveva chiamata in ufficio e queste le testuali parole “Cara signora Fede il suo turno è stato spostato, lavorerà domani sera e oggi il suo turno sarà coperto da me. Non ho bambini, questa è una notte magica, vada e Buon Natale!” A queste parole la mamma di Luca, molto sorpresa per questa inattesa notizia , anche perché tutti sapevano come fosse intransigente con i turni la caporeparto, era tornata di corsa a casa rendendo felice la famiglia.
Mentre viaggiavano sulla slitta iperveloce , elfo Mark raccontò tutto questo a Babbo Natale, il quale sorrise e disse …”Dobbiamo fare un regalo a elfo Giostua…” soddisfatto per il gesto del suo piccolo
aiutante continuò a distribuire i doni
.
Buon Natale
Guardati intorno
e se hai occhi attenti
puoi scorgere il senso del Natale.
È la carezza all’anziano solo
che con occhi struggenti chiede visibilità.
E’ il conforto richiesto
dall’ammalato impaurito
disteso in un letto di dolore.
È la comprensione
per chi ha perso un affetto
e non lo troverà più se non in fondo al cuore.
È l’accoglienza per chi fugge dalla fame,
dalle ingiustizie, dalla discriminazione,dalla guerra
e cerca un posto sicuro per vivere.
È l’ascolto per chi ha sbagliato
e aspetta il giorno in cui tornerà libero.
È l’ abbraccio per chi è stanco
e cerca serenità.
Il senso profondo del Natale
è a portata di tutti
se elimini l ‘egoismo.
Buon Natale del cuore a tutti
mercoledì 9 dicembre 2020
Natale oggi
Nonostante tutto la senti arrivare
La magia del Natale.
Sarà per quell’aria frizzantina che t’investe al mattino,
per l’Etna innevata che occhieggia all’orizzonte,
per le luminarie che rivestono il paese,
per l’attesa dei nuovi doni che leggi negli occhi dei bimbi.
Eppure tutto appare uguale e diverso…
La inali la tristezza di chi ha perso un affetto,
l’avverti quella lancinante malinconia per gli abbracci smarriti,
la solitudine di chi aspetta di tornare e non può!
Per mettere argine al dolore si ritorna virtualmente al passato,
alle tavolate condivise,
ai saluti e agli auguri festosi,
alle tombolate interminabili,
ai parenti bonariamente impiccioni con i loro come, quando e perché
e senti di agognare quel vissuto che ora vorresti fortemente presente!
Come un vecchio album di fotografie
Li rivivi quei Natali
Li rivesti a nuovo sperando in un futuro migliore.
foto dal web
lunedì 7 dicembre 2020
E...
e...se piccole dita stringono le tue
e con fiducia ti si affidano,
se occhi sgranati ti seguono ,
se corse di bimbi risuonano tra le stanze,
se domande sospese richiedono risposte ,
se giochi nascono dal nulla
e ti ritrovi come un cavaliere a combattere un mostro
e improvvisamente diventi un supereroe,
se ti senti raccontare storie incantate
e parli di magie come fossero vere,
se ti ritrovi meravigliata
a sorvegliare palpebre che s’arrendono al sonno,
se costruisci castelli e fortezze
e non ti stanchi di raccogliere mattoncini sparsi,
se giochi a nascondino
e credi davvero di non essere vista dietro una sedia,
allora la gioia d’esser nonni t’ investe
e il futuro non fa più paura.
Nuccia
(Foto dal web)p
lunedì 30 novembre 2020
Ma come fai
Ma come fai…
Ma come fai a parlare di Natale
Se nel tuo cuore non vive il bene?
Ma come fai a dire “Ti amo”
Se neghi il rispetto a chi accanto ti vive?
Ma come fai a dire “Capisco!”
Se non provi davvero ciò che gli altri patiscono?
Ma come fai a dire” Rimandateli indietro”
Se non conosci la miseria?
Ma come fai a dire “Sono diversi”
Se tu stesso sei diverso da tutti?
Ma come fai a dire “Sono il migliore?”
Se non conosci i tuoi limiti?
Ma come fai a dire “Sono cattolico”
Se non conosci l’altruismo?
Ma come fai a dire “Sono uno sportivo”
Se odi chi tifa diversamente?
Come fai a dire “Sono un uomo”
Se ignori il tuo prossimo?
Spiegami come fai a crederti nel giusto
Se non vedi oltre il tuo orizzonte?
Ma come fai …
martedì 24 novembre 2020
GRAZIE (dedicata a chi si prodiga in questo oscuro periodo di COVID)
Non m’aspettavo un anno di dolore
M’ero preparato ad altro mio Signore.
M’ha preso alla sprovvista,
m’ha trovato impreparato
ma con la fede Tu m’hai aiutato.
Ho il volto tumefatto ma non di botte
Ma di stanchezza per il turno giorno e notte
Indosso il camice, maschera e guanti,
mi bardo come se fossi in guerra
ma non m’importa se salvo questa Terra.
Ogni giorno la famiglia debbo salutare
Come se non dovessi più tornare
perché si sa, il male mi può afferrare.
Ma è il mio dovere
Lo faccio con amore
Anche se fosse solo uno da salvare
Il solo pensiero m’ aiuta a non lasciare.
Solo una cosa chiedo rispetto per il sacrificio
Non solo per chi amo ma anche il mio.
So bene che un giorno davanti a Dio
Lui saprà che ho amato il prossimo con il lavoro mio!
Nuccia