domenica 4 marzo 2012

Cara amica ti scrivo

Cara amica ti scrivo, è più facile dirti cosa provo con una lettera e non a voce. Il pudore, il timore di leggere qualcosa sul tuo volto, mi frena.
E’ difficile parlare di sentimenti vis tu vis, è molto più facile quando ci nascondiamo dietro una cornetta telefonica o una lettera.
Ci conosciamo da circa trent’anni eppure se mi chiedi cos’è quest’amicizia, non trovo le parole, faccio fatica .
La penna indugia, la mente si ferma , le parole stentano a farsi avanti.
Siamo cresciute insieme, nelle strade della vita, molto spesso le nostre si sono incrociate. Erano gli anni ottanta ed insieme, fresche spose, inseguivamo l’insegnamento, l’agognato posto fisso!
Ambedue con bimbi piccoli da crescere, venivamo chiamate a supplire altre insegnanti, molto più fortunate di noi.
Ti ricordi, com’ eravamo giovani e belle? Mai stanche ma sempre entusiaste del lavoro che svolgevamo. Quando ci incontravamo, gioiosamente ci confidavamo le ansie, le paure,le conquiste delle nostre rispettive maternità.
La cosa stupefacente era che ci alternavamo nelle gravidanze, alla fine, abbiamo anche pareggiato i conti: tre figli a testa, quasi tutti della stessa età.
Una volta era più facile mettere su famiglia, noi l’abbiamo fatto giovanissime, con tanta fiducia nel futuro, oggi è davvero diverso.
Quante confidenze sussurrate e condivise, quante gioie ma anche grandi dolori abbiamo vissuto insieme.
Ci siamo sempre sentite sorelle, non per nascita, sicuramente per scelta.
Il rispetto, la sincerità, la condivisione, hanno fatto parte della nostra storia.
Se ti ricordi il momento più bello è stato quando abbiamo lavorato insieme nella stessa scuola e nelle stesse classi.
Che anni meravigliosi sono stati!
La collaborazione totale, non c’erano i miei alunni o i tuoi ma i nostri, che traevano beneficio dalla nostra collaborazione didattica. Quindici anni bellissimi, ai quali pose fine un miope dirigente scolastico pensando, sbagliando ovviamente, che l’amicizia e il rispetto facessero passare in secondo piano l’attività scolastica. Che errore madornale! E’ la condivisione che permette di migliorare le prestazioni in qualsiasi ambito lavorativo….!



Ti ricordi? Anche i genitori dei nostri alunni si disperarono per questo cambiamento… comunque la nostra amicizia continuò e si rafforzò al di fuori della scuola.
Ricordi quando commossa mi annunciasti che tua figlia si sarebbe sposata e poi quando mi chiamasti per annunciarmi che saresti diventata nonna? Non ci crederai ma io mi sentii automaticamente zia, mi misi presto al lavoro per preparare una copertina di lana.
La nascita della tua nipotina la seppi in tempo reale: con un SMS mi annunciasti “E’ nata”. Ed io piansi di gioia.
Un altro episodio che non dimenticherò mai è quando fui operata e al mio risveglio ti trovai ai piedi del mio letto, insieme alla mia famiglia.
Tu fai parte dei miei affetti, quelli più sinceri, senza rendiconto, affetto fine e se stesso.
Ecco se dovessi rappresentare la nostra amicizia la vedrei come una coperta di lana, sai quella bella lana morbida, calda, soffice, di un colore tenue e non violento, che puoi anche mettere da parte, se lo vuoi, ma che puoi sempre riprendere, nel momento del bisogno. Sai che se avrai freddo ti riscalderà, se ne avrai bisogno la troverai pronta per te, perché è solo tua.
Mi piace questa metafora, ci rappresenta benissimo. Quante volte per tanto tempo non ci incontriamo o non ci telefoniamo, eppure appena accade qualcosa d’importante siamo pronte a chiamarci e a raccontarci gli eventi delle nostre vita.
Cara amica mia, coperta fedele, grazie di far parte della mia vita.




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