venerdì 3 febbraio 2017

Il muro



Da piccola il muro era una scoperta,
una sorpresa continua,
presagio di gioia.
Spesso coperto da odorosi rampicanti
o da tenaci edere
al muro la palla si lanciava
e gioiosi strilli infantili condivideva.
A nascondino appoggio offriva
a  chi contava sbirciando gli avversari,
e a “Un …due..tre stella”
 prometteva  sicuro arrivo…
Oggi il muro mi dà gran tristezza,
non più sinonimo di giochi
del dolore reca  insegna.
Uomini arroganti marchiano confini,
dividendo  razze, inneggiando  superiorità
nascondendo  perduta solidarietà.
Davanti a un muro inorridisco,
con l’animo colmo di tristezza
ripenso a  uomini giustiziati,
plotoni esecutivi,
pianti di bimbi,
futuro negato,
gemo per la   calpestata umanità.
Nuccia Isgrò





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