Mi vivi ...
nel cuore quando i battiti
son fuscelli nel sonno
o cavalli impazziti nell'attesa.
Mi vivi...
nei gesti
che meccanicamente ripeto
ma son tuoi
lo so,
io li imito.
Mi vivi...
nel pensiero
perchè in un'immagine,
una storia, un racconto
sei tu il protagonista.
Mi vivi...
nel sorriso,
se schiudo le labbra
o rido a squarciagola
m'han detto t'assomiglio.
Vivi...
nelle mie preghiere,
nelle mie mani giunte,
negli occhi chiusi
nelle antiche preci...
Mi vivi dentro,papà
non m'hai lasciato!
.
lunedì 26 febbraio 2018
giovedì 22 febbraio 2018
Le mani di mio padre
Tocco
le tue mani.
Come
strade impervie
le
vene segnano la pelle.
Sono
sentieri scoscesi,
s’
inerpicano
lungo le nocche nodose.
Le
unghie perlacee,
sono
simili a laghi,
tormentati
da venti imperiosi
che
tagliano la nuova linfa.
Osservo
i palmi.
Sono
morbidi
come
cute di bimbo,
lisci
come implumi pennuti.
Li
accarezzo,
ricordo si
poggiavano
sul mio capo
per
poi lasciarsi ricadere.
E’
passato tempo da allora,
ora,
le tue mani immobili
aspettano
protezione.
Sono
le mie mani
ad accarezzare il tuo capo,
ad
aiutarti nel quotidiano affanno.
L’amore
ricevuto è ricambiato.
Ricordando mio padre
Notte
Porgevo
gli orecchi
ai suoni d’amore,
ai
sospiri inghiottiti
che
laceravano il mio silenzio.
Nel
riverbero della luna,
mani
s’intrecciavano
scoprendo pieghe recondite
di
corpi conosciuti.
Gambe
si accarezzavano,
i sensi
all’erta
appiccavano passione.
La
lingua adulava
labbra
turgide,
si
dissetava di sudori d’incenso.
Le
palpebre schiuse
spiavano
il volto agognato.
Lenzuola
si attorcigliavano
al
corpo desioso,
simili
a serpenti danzanti
nei
sussulti d’amore.
Poi,
gli occhi sfuggirono
al
sogno proibito,
il
vuoto mi inghiottì.
Nessuno
accanto.
Desiderai,
inutilmente,
il
perduto amore.
lunedì 12 febbraio 2018
Per un amico
Chiesi aiuto,
nessuno mi rispose.
Afferrai il cellulare,
cadde a terra,
troppo lontano.
Urlai e urlai,
ma la voce era un sussurro..
Attorno solo vuote pareti,
silenziose sedie,
porte sbarrate.
Cercai d'alzarmi
ma il dolore era forte,
le braccia non risposero,
le gambe neppure.
Allora m'abbandonai.
Chiusi gli occhi
e mi fecero compagnia i ricordi.
Ritrovai il mio primo amore
le cui labbra si schiudevano
su un sorriso...
Rividi campi da calcio
in cui un pallone
atterrava ai miei piedi...
Degli amici mi vennero incontro,
i loro volti sfocati.
Poi... mia madre
m' abbracciò,
mi prese per mano.
Mi disse "Non temere"
e come un bambino
mi lasciai condurre
nel regno del poi.
Nuccia
nessuno mi rispose.
Afferrai il cellulare,
cadde a terra,
troppo lontano.
Urlai e urlai,
ma la voce era un sussurro..
Attorno solo vuote pareti,
silenziose sedie,
porte sbarrate.
Cercai d'alzarmi
ma il dolore era forte,
le braccia non risposero,
le gambe neppure.
Allora m'abbandonai.
Chiusi gli occhi
e mi fecero compagnia i ricordi.
Ritrovai il mio primo amore
le cui labbra si schiudevano
su un sorriso...
Rividi campi da calcio
in cui un pallone
atterrava ai miei piedi...
Degli amici mi vennero incontro,
i loro volti sfocati.
Poi... mia madre
m' abbracciò,
mi prese per mano.
Mi disse "Non temere"
e come un bambino
mi lasciai condurre
nel regno del poi.
Nuccia
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