giovedì 22 febbraio 2018

Le mani di mio padre




Tocco le tue mani.
Come strade impervie
le vene segnano la pelle.
Sono sentieri scoscesi,
s’ inerpicano
 lungo le nocche nodose.
Le unghie perlacee,
sono  simili a laghi,
tormentati da venti imperiosi
che tagliano la nuova linfa.
Osservo i palmi.
Sono morbidi
come cute di bimbo,
lisci come implumi  pennuti.
Li accarezzo,
ricordo si poggiavano
 sul mio capo
per poi lasciarsi ricadere.
E’ passato tempo da allora,
ora, le tue mani immobili
aspettano protezione.
Sono le mie mani
 ad accarezzare il tuo capo,
ad aiutarti nel quotidiano affanno.
L’amore ricevuto è ricambiato.
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Ricordando mio padre


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