mercoledì 25 marzo 2020

Concetta Crocefissa in Scarpata al tempo del Coronavirus 8°


Carissime mi stavate aspettando? Lo so, lo so…ma stamattina il mio alter ego era un pochino giù e allora m’è toccato aspettare! Nel frattempo però, per stasera ho pensato di preparare una sorpresa super al mio UOMO! Chi? Ma come chi? È il mio Franco, naturalmente. Adesso non sto a raccontarvi che era il mio ex marito che poi è diventato attuale marito…ecc. Sapete, torna a casa molto demoralizzato, il suo lavoro è a contatto con il dolore che ci sta investendo come uno tsunami. Spesso sconfortato, cerca il mio sostegno, anche semplicemente con uno sguardo…ma stasera avrà una improvvisata. Ho deciso che per lui, solo per lui, organizzerò qualcosa di unico e speciale, che lui ricorderà per sempre (spero in positivo!)
Organizzerò una pole dance!
Non mettetevi a ridere, perché io, sì proprio io, in tempi non sospetti ho fatto un corso, proprio tutto no, ho finito prima per infortunio (sono cose che capitano,) però le basi, sì proprio le basi le ho imparate (almeno credo).
Intanto su internet mi guardo un tutorial. Mi serve per rispolverare gli elementi essenziali (vi ho già detto che li ho ma ripassare fa bene) …
Ho trovato quello che fa per me #Base Pole Dance. E che ci vuole…ci vuole il palo.
Il manico di scopa non va, quello telescopico del mocio neppure…ho trovato, sono un genio…
Tolgo l’asse di legno che sorregge la tenda nel living, è abbastanza lungo perché lo devo incastrare tra il pavimento e il soffitto. Certo non posso bucare il pavimento per tenerlo su.
Noto che li vendono online, certo non potrei mai andare dalla ferramenta sotto casa e chiedere “Vorrei acquistare un palo per mio marito!”
Comunque mi serve ora, quindi con molta destrezza (chi mi conosce sa che è proprio il contrario), ho smontato la tenda, tolto l’asta che la sorregge, e provato a piantarla nel mezzo del living. Uffa è un po’ corta per cui nella parte inferiore ho inserito il libro di filosofia, tomo 3, bello corposo. L’ho praticamente incastrato. Reggerà il mio peso?
Ecco magari non m’arrampico, semplicemente mi ci appoggio. Ora il vestiario. Cerco nello sgabuzzino il contenitore con i costumi estivi.
Comincio a guardarli e poi provarli. L’unico e ripeto l’unico che mi entra è quello nero, castigatissimo, mancano solo le maniche e puoi portarlo in chiesa, stile suora insomma …Ma che conta, mi ringarzullisco, è il fine che conta non il mezzo….
Mi viene un dubbio, avrei bisogno di un bel collant a rete…ma…niente metto quelli che ho 50 den, e ora la musica…
Ce ne vorrebbe una sensuale, fatemi pensare…Rhianna “Pour it Up”, si mi piace.
Ora devo esercitarmi, metto la musica, infilo costume e m’attacco al palo.
Sarà stata la foga ma non ha retto…il palo, appena mi sono lanciata, così come mi ricordavo di aver fatto in palestra, per agguantarlo, siamo crollati io e il palo, che come se non bastasse si è infilzato nel divano difronte. Danni e beffa. Mi sento tutta rotta, devo rimettere in ordine, non mi piace sentirmi una fallita in tutto. Tolgo il palo, mi rivesto, sul buco del divano metto un cuscino, la tenda la metto in lavatrice…mi guardo intorno, sembra tutto a posto se non fosse per il mio orgoglio in frantumi. Aspetto Franco. Gli dirò tutto, lui saprà come consolarmi.
A domani #iorestoacasa.

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