venerdì 13 dicembre 2019

Presepe

Presepe
Ancor non m’hanno capito
del Presepe il simbolo è povertà.
Non m’importa di luci, case e casette,
bancarelle che all’epoca,
v’assicuro,
proprio non c’erano.
Automatismi assurdi che ripetono all’infinito
gesti che a nulla portano.
E delle luci che dire…
rosse, gialle, bianche o solo blu,
che s’accendono, spengono, lampeggiano,
a volte s’ accompagnano con nenie
che proprio non riconosco!
Il mio Presepe era silenzioso,
voci bisbigliate,
solo qualche lampada tremolante
e povere mani donanti
ciò che possedevano.
Io vi consiglio,
con tutto il cuore,
non regali, non spese pazze,
ma solo amore da donare.
Rispetto, aiuto per i più bisognosi.
siano essi di affetto,
comprensione o dignità.
Son nato povero tra i poveri,
non ricordatemi infante
tra ricchi doni e sfavillanti luci,
No, proprio non m’appartiene
un Presepe commerciale
la mia storia è condita d’umana povertà!
Nuccia
Risultati immagini per immagine bambinello

Una storia monstruosa

Nonna Nuccia Isgrò, docente e scrittrice milazzese, si è fatta aiutare dal suo nipotino Alessandro per illustrare questa deliziosa fiaba che è stata scritta a quattro mani; l’autrice si è lasciata trasportare dalla fantasia di Alessandro che disegna monstri e cavalieri ed è nata questa fiaba il cui titolo è stato scelto dal nipotino.
Come in ogni fiaba che si rispetti anche in questa c’è una splendida morale: in ognuno/a di noi c’è un CUORE che deve solo essere scoperto con le giuste opportunità, nessuno/a è mai completamente cattivo/a; e così anche Cavaliere Nero con i suoi tre temibili amici monstri, Monstro Palla, Monstro Bottiglia e Monstro Bifronte, prima cattivissimi, si trasformeranno sperimentando la gioia di un abbraccio e di un sorriso, per la prima volta nella loro vita, grazie all’incontro con Cavaliere Bianco e con il suo meraviglioso paese che si chiama IO SO PERCHE’ che li accoglie in pace e dà loro la chance di sperimentare quell’affetto e quella solidarietà mai provata prima.
Ancora una volta complimenti all’autrice che passa con agilità dai gialli alle fiabe e alle storie colme d’ironia; nonna Daniela attende con gioia la prossima fiaba…
Recensione Daniela Domenici

Il bosco Vitabella

4157iXRui+L
Una deliziosa fiaba sulla diversità immaginata e scritta da Nuccia Isgrò, docente e scrittrice milazzese nonché nonna (come la sottoscritta) e illustrata magicamente da Cristina Sottile.
È una storia di dolce accoglienza, d’integrazione, di rispetto per le diverse abilità; Isgrò l’ha ambientata in un bosco, quello di Vitabella appunto, dove vivono tanti animali, non tutti normodotati, come l’orsetta Silvy, per esempio, che sta sulla sedia a rotelle o l’ape Striscia che non ha le ali o ancora il falco Vistacorta che, come dice il suo nome, non ha la vista…da falco!!! Sono tutti/e vegetariani e questo è il primo elemento di rispetto verso gli altri animali; ognuno/a di loro sa fare qualcosa di speciale, ha un’abilità che mette al servizio della comunità. Un giorno trovano, n un burrone, un leone ferito che era scappato da un circo e dopo essersi riuniti e aver ascoltato, democraticamente, l’opinione di ognuno/a decidono di…non vi dico altro per farvi innamorare della magia di questa fiaba che andrebbe fatta leggere nelle scuole dell’infanzia e primarie per insegnare l’attenzione all’altro/a e contrastare, sin dall’inizio, l’emergere del bullismo, soprattutto verso i/le più fragili.
 recensione di Daniela Domenici

sabato 7 dicembre 2019

Generazioni

Ti guardo e gioisco
Io che le attese alla vita
Abbandono ogni giorno.
Ti osservo  e vedo
Somiglianze e tratti
Che m’ appartengono.
Livemente ti carezzo le manine
E fremito mi coglie
Dinnanzi a tanta purezza.
Ti parlo, di rimando mi sorridi
E sento d’esser ancora viva,
 così credo in un nuovo domani.

A Giulia e alla bisnonna Enzina

domenica 17 novembre 2019

Nulla desidero

Nulla desidero
Se accanto ho voi.
Nulla ha valore
Se non voi.
Vite della mia vita
Baci, abbracci,
Coccole e amore.
La vita degna d essere vissuta
Solo se  hai accanto chi amare
Nuccia Isgrò

Venezia

Venezia

Piange chi la ama
Inveisce chi la conosce
Non  comprende
Chi l’ammira.
Tra calle e canali
Gli amori sono nati
Su gondole ondeggianti
Turisti l’hanno contemplata,
Degli amanti
Fu sempre culla.
A volte rispettata
In altre sacrificata,
Cantata e interpretata,
Ritratta  e mostrata.
Venezia non deve morire
Perché future generazioni
possano ancora desiderarla,
Conoscerla,studiarla.
Che l’incuria e
L’ignoranza abbiano fine.
Che politiche divergenti possano
Per il bene comune
Trovare soluzioni.
Basta proclami,
Date fine alle accuse
Unitevi nell’amore per Venezia
Perché è di tutti
Non di una bandiera.

lunedì 11 novembre 2019

A Liliana Segre

Insegnami a rispettare
non permettermi di dimenticare.
Narrami il tuo vissuto
perché mostri ad altri
come non peccare di superiorità .
Mostrami i sintomi dell’indifferenza
perché possa riconoscerli
ed eliminarli.
Spiegami il senso
della tua storia vissuta
le paure, il freddo, la solitudine
affinché nessuno debba più provarli.
Raccontami la tua voglia di combattere,
spiegami dove trovi la forza di rivivere
gli anni bui
quando io mi sento indifesa
dinnanzi alle sollecitudini della vita.
Dimmi come non odiare
chi semina dolore.
Impartiscimi lezioni di legalità
perché possa aiutare i giovani
a trovare la via della pace.




Risultati immagini per immagine liliana segre

FREDDO

Fa freddo,
Lo avverti,
lo senti,
lo vivi.
Cerchi calore negli abiti indossati
non basta.
Ti avvolgi più strettamente
in quella sciarpa che tieni sempre pronta.
Te l' abbracci,
brividi continuano a percuoterti.
Ti muovi,
cammini per le stanze...
Il freddo non s'allontana
ti ha abbrancato l'animo.
Sarà difficile rimuoverlo
se ancora di ricordi t'accompagni!