lunedì 11 maggio 2020

Mamma

Strano come di mamma
si abbia sempre bisogno.
Ti credi grande eppure
basta un nulla e
il suo pensiero ti raggiunge.
È il profumo di un cibo,
un colore indossato,
Una canzone accennata,
una poesia imparata.
È la fiaba ascoltata
e a tua volta ai figli recitata.
È la preghiera ripetuta
che nella vita ti è compagna.
È il rimprovero vissuto,
il bacio accennato.
L’abbraccio consolatorio,
la carezza ricevuta.
Della mamma ricordi tutto
e tutto vorresti ancora rivivere
perché il tempo trascorso con lei
non è mai abbastanza.
Vorresti moltiplicarlo all’infinito
perché essere figlio,
oggi più che mai,
nello scorrere inesorabile
del tempo,
è un privilegio.
E desideri che i figli dei tuoi figli
la possano conoscere,
apprezzandone virtù,
ascoltandone saggezza
per condividerne amore.
Così un giorno poterla
 insieme rammentare
dicendo:”Ti ricordi la nonna
quando...”
Donandole eternità.

Auguri a tutte le mamme pilastro della vita.

domenica 10 maggio 2020

Me matri


A me matri
nun va pozzu cuntari.
È lacrimi e sorrisi,
Ducizza e forza.
È na femmina di milli biddizzi,
Pure ora chi è randicedda...
Eppuru quannu nta l’occhi a vaddu
a viu sempre a stissa.
Duci e rudi,
felici e tristi
Ma cu la biddizza che du cori ci nasci.
Chidda chi facia diri a tutti quanti
“Beddra comu na Madonna,
cu li capiddri bionni e longhi.
A nattrici summigghia,
Comi avi a faccia avi u cori.
È me matri e ammia pari ancora accussi’.
A mia madre

lunedì 4 maggio 2020

Concetta Crocefissa in Scarpata al tempo del Coronavirus
35°
Ciao amici /amiche, ieri non ci siamo sentiti perché troppo presa dal rientro al lavoro. È stato un trauma…No, non perché fossi tornata al lavoro, anzi...ma perché rivederci dopo quasi tre mesi è stato pazzesco! Eravamo tutti diversi...non invecchiati ma cambiati. Capelli bianchi a go gò, spesso malamente coperti con misture strane che hanno dato vita a sfumature arancioni, quasi radioattive.... La mia collega Mariateresa, noi la chiamiamo la vamp, sempre "mpupata”, cioè perfettina…perché lei si cura fino al parossismo (esternamente non fa una piega, volevo dire una ruga, internamente una ciofeca), aveva spalmato sul viso tanto di quel cerume e/o crema, che sembrava quell’orrido pagliaccio Pennywise, vi giuro era terrificante. Appena l’abbiamo vista ci siamo tutti chiesti “Ma chi è?” quando ha salutato abbiamo riconosciuto la voce. Il mio capo, con sguardo terrorizzato, le ha fatto cenno di accomodarsi alla postazione a lei riservata e non è riuscito più a guardarla in volto, le ha sempre parlato con gli occhi rivolti in basso. Probabilmente domani chiamerà un esorcista per far benedire l’ufficio.
Ma non solo…Gianluca, il fighetto dell’ufficio, quello allegro con la battuta pronta, era come appannato. Quando ho potuto gli ho chiesto cosa fosse accaduto nella quarantena. Lui con voce disperata “Cara Concy –mi ha sempre chiamato così. - Non puoi capire stare a contatto con mia moglie h.24 è stato uno strazio. Mi ha fatto cucinare, pulire, lavare, solo il cucito mi ha risparmiato! Ti giuro che ho scoperto il suo vero volto. Io divorzio!” Sorridendo, per quanto la mascherina me lo potesse permettere, gli ho detto che tutto tornerà come prima, (anche se non ci credo).
Chi mi ha lasciato a bocca aperta, proprio letteralmente, è stato il mio capo. Innanzitutto trasandato nel vestire, NON AVEVA LA CRAVATTA, cosa gravissima per chi lo conosce,e gli occhi erano tristissimi. Durante la pausa, sapete come sono, non ho potuto fare a meno di chiedergli cosa avesse. Sono entrata nel suo ufficio, senza che lui me lo chiedesse mi sono seduta davanti alla sua scrivania e a bruciapelo gli ho domandato “Ma cosa le è successo? Non è più lei! Non mi fa nemmeno paura, come prima avveniva!” ho aggiunto scherzando.
Con occhi pensierosi, il resto era coperto dalla mascherina, mi ha risposto “Cara sig. Scarpata si cambia! Questo periodo mi ha reso diverso. Tutto improvvisamente ha cambiato valore. Sono sempre vissuto per il lavoro ma quando non puoi più vivere la vita a cui sei abituato ti accorgi del vuoto che ti circonda. La ringrazio del suo interessamento, mi fa bene. Ma ora ritorni alla sua postazione. (Era ritornato in sé). Grazie.”
Io gli ho stretto la mano, anche se i guanti di lattice rendono tutto più difficile, ho percepito il suo dolore. Magari un giorno si aprirà di più e mi racconterà qualcosa.
Quando sono tornata nella mia stanza ho notato una cosa stranissima, il bagno, in cui di solito andavo a rifugiarmi se stanca o se per caso avessi avuto bisogno di chiacchierare con le colleghe o non avevo voglia di "produrre", è stato chiuso. Adesso la toilette è stata spostata alla fine del corridoio e completamente rinnovata. Per aprire la porta bisogna utilizzare il gomito, con la mia goffaggine o prevedo la pipì un’ora prima o la faccio addosso, oppure mi fanno un corso su come aprire adesso le porte. Inoltre piastrelle bianche ovunque, sembrava di essere in una sala mortuaria dove si eseguono le autopsie. I rubinetti si aprono appena si avvicinano le mani. Contenitori sterilizzati ovunque, sono andata a vedere se per caso il water ha incorporato anche il bidet!
È proprio vero la paura fa novanta e se prima l’acquisto della carta igienica era una spesa enorme, bisognava risparmiare, per cui ce la portavamo da casa, ora il timore non bada a spese! Bel cambiamento!!!
Comunque abbiamo lavorato in modo strano, senza gli scherzi che di solito alleggeriscono la giornata, con una fretta nuova che ci spingeva a desiderare di tornare al più presto a casa, al sicuro! So che ci abitueremo anche a questo nuovo modo di condividere gli spazi, a rapportarci con gli altri, a tutelarci…d'altronde l’uomo si adatta a tutto!
A proposito, ho deciso che per rilassarmi imparerò a suonare uno strumento musicale, me lo ha suggerirò un’amica…vi farò sapere. A me piacerebbe il clarinetto oppure la tromba, oppure l’organetto…vedrò cosa riuscirò a reperire. Per le lezioni? Oh dico ma vi siete dimenticati del web!!!. Ciao mondo! #iovadoalalavoromavorreirestareacasa

foto dal web
Pennywise

sabato 2 maggio 2020

Concetta Crocefissa in Scarpata al tempo del Coronavirus 34°

° Ciao, oggi sono abbastanza arrabbiata perché penso ai progetti fatti, precedenti alla pandemia, per questo ponte del 1° maggio. Invece…niente di niente.
Il mare che t’aspetta e tu puoi solo guardarlo e sospirare. Poi, neppure a farlo apposta un tempo splendido, caldo, sole, aria tersa e tu…in casa! Ma passerà o se passerà! Sono ottimista, dopo ogni tempesta il sereno deve arrivare!!!
Intanto dal 4 maggio torno al lavoro! Non è che mi dispiaccia, certo le cose non saranno più come prima, almeno per un certo periodo ma, anche se a distanza, rivedere i colleghi mi farà bene!
Proprio ieri mi ha telefonato il mio capo
“Signora Scarpata buongiorno, da lunedì può tornare al lavoro in ufficio!”
“Ah davvero…bene! Ha predisposto tutto, immagino!”
“Certo signora Scarpata, divisori, mascherine, gel disinfettante, copri scarpe automatico! Farete dei turni. Lunedì alle 9,00 l’attendo!” e ha chiuso la telefonata.
Non vi nascondo che una certa apprensione m’è venuta!
Dunque, facendo mente locale, ancora capelli con coroncina bianca che fanno tanto vecchiaia incipiente, depilazione mai pervenuta, (e sapete perché, a proposito ho ancora delle vesciche all’interno coscia), peso abbondantemente superato, umore sotto i piedi.
Pensate che basteranno due giorni di astinenza dal cibo per poter mettere un abito decente per l’ ufficio?
Oggi intanto solo acqua e qualche brodino, forse un po' di latte, senza biscotti, insomma stile ricovero ospedaliero prima di un intervento.
Poi farò un po' di fitness casalingo…che so corsetta sul posto, squash, piegamenti, torsioni, solo a nominarli mi sento piegata in due dal dolore. Ma qualcosa devo farlo!
Mi chiedo, e non trovo risposta, perché ho mangiato così tanto…perché sono stata distesa sul divano più dei cuscini che vi sono adagiati? Perché con tanto tempo libero non ho migliorato me stessa?
È capitato anche a voi, almeno a quelli normali, di annegare la propria paura nel cibo? Credo proprio di sì, almeno a guardare nei social tutti sono diventati chef Barbieri e panettieri…
Intanto ora chiamo l’amica mia, quella che dimagrisce anche col pensiero.
“Fede, aiutami, ho bisogno di te!”
“Che hai Cathy?”
“Da lunedì torno al lavoro e io ho un aspetto orribile. Tipo donna abbandonata ai piedi dell’altare il giorno del matrimonio e che quindi ha deciso di annegare nell’alcool e nel cibo!”
“Ma tu non bevi, non essere drammatica. Mandami una tua foto in mutande, ah e reggiseno, e vediamo cosa dobbiamo sistemare!”
“Ma è proprio necessario?”
“Senti Concetta, vuoi o no un consiglio sincero e soprattutto mirato? Non ti vergognare, mica ti ho chiesto una foto nuda?”
“Ok, ora te la mando”
Indosso una lingerie castigata, come se ne avessi di sexy, mi fotografo col cellulare davanti allo specchio. Gambe divaricate? Di profilo... Solo davanti? Bho!...
Insomma un paio di prove, scelgo quella “meno peggio” e invio.
Solo dopo pochi minuti, il cellulare sembra impazzito, arrivano notifiche su notifiche. Guardo…ho inviato la foto a tutti i miei contatti! Stile invito collettivo!
No, non è possibile…sono circa 300!!!
Suoceri, cognata, capo, colleghi, Mario il droghiere, polizia, vicini di casa e chi più ne ha ne metta.
Riguardo la foto ,sembro Peppa Pig!
Scusate... mi sento male. Ora che faccio? Ignoro tutti? Si può cancellare la foto se ancora non è stata vista? Meno male che avevo il cellulare sulla faccia! Magari non mi riconosco Posso dire è uno scherzo o un fotomontaggio?Mi hanno hackerata, sì, forse.. Oh mio Dio…ho deciso!
Prima m’ammazzo e poi…non so!
@iorestoacasa
Foto dal web

venerdì 1 maggio 2020

Concetta Crocefissa al tempo del Coronavirus 33°

primo maggio - festa del lavoro - 1 maggio | Maggio, Immagini


Buona festa del lavoro a tutti!
Certo oggi la stiamo vivendo in modo completamente diverso.
Chiusi in casa, chi è fortunato nel terrazzo o in giardino...ma non è per tutti.
Sì, oggi sono seria, non mi va di fare o dire scemenze che portano al sorriso ...oggi no, oggi è un giorno troppo importante.
Il lavoro, celebriamo il lavoro, fortunato chi lo possiede!
Io sono cresciuta nel rispetto per il lavoro. Nonno Nunzio, papà materno, mi diceva sempre "Se hai il lavoro hai dignità. Non rinunciarvi mai, ti rappresenta, il lavoro sei tu!
Ricordo che macinava venti Km all'andata e venti al ritorno, in bicicletta, per recarvisi. Non mancava mai. Cresciuto con sani principi, l'attività lavorativa era il riscatto dalla povertà. Era un falegname, amava la propria attività e ancora ricordo i giocattoli di legno che mi costruiva...un pezzetto di legno nelle sue mani poteva diventare qualsiasi cosa. Un suo motto era "Prima il lavoro, poi tutto il resto. Il lavoro ti rende libero! " Non aveva idee di sinistra, anzi era un fervente monarchico, non so perché, seguiva da sempre le vicende dei Savoia...Lavorò oltre gli ottant' anni, mai fermo, sempre alacremente all'azione. Si spense a poco poco quando non poté più inforcare la bici per recarsi al lavoro. Grande nonno! Mi ha insegnato ad amare la mia professione, ad essere onesta, perché la disonestà prima o dopo viene svelata. A rispettare gli altri, perché ogni persona non è ciò che appare ma molto altro, ad invaghirsi della pace e della libertà, odiare le dittature, amare i libri e la scrittura, a non prevaricare perchè non ha senso sentirsi superiori dato che siamo tutti incredibilmente mortali .
Oggi il suo insegnamento è ancora in me. Ciao nonno!
Viva la festa del lavoro e di tutti i lavoratori che operano per il bene comune.
Ciao
#iorestoacasa