venerdì 8 marzo 2013

LE PAROLE DEL MARE

Come ogni mattina, appena il tempo lo permetteva, Francesca si recava con il suo passo stanco, in via Vaccarella,sul "Lungomare di Milazzo", la zona più bella del paese.
Si sedeva su di una panchina di ferro e, rivolta al mare, chiudeva gli occhi. Di solito vi restava un'oretta  poi, con sguardo attento scrutava l'orizzonte, si alzava e andava via.
L'atteggiamento di quella donna mi incuriosiva..Anche io quando il tempo lo permetteva, inforcavo la mia bici rossa e pedalavo lungo la stessa strada, Vaccarella era la mia zona preferita, aspiravo il profumo di salsedine, guardavo le barche dei pescatori  fra le acque e osservavo  il brulicare di attività umane, legate alla pesca .
Una mattina decisi di avvicinare l'anziana signora.
La vidi come al solito seduta sulla panchina..
"Buongiorno signora, posso sedermi accanto a lei?" chiesi.
"Certo faccia pure ma prima si presenti!" mi disse con cipiglio.
"Sono Nuccia, mi scusi se sono impicciona ma lei ogni mattina si siede su questa panchina, come mai?" L'osservai attentamente da lontano non avevo  visto il dedalo di rughe che le solcavano il volto. Eppure non potevano nascondere la bellezza che aveva caratterizzato quel viso.
"Sono Francesca, disse, vuol sapere del mio" pellegrinaggio" a questa panchina ? Se ha del tempo le racconto la mia storia."
"Si la prego, non ho fretta, oggi è sabato e non lavoro!"
Mi strinse la mano e con voce arrochita dall'emozione  raccontò...
"Tanto tanto tempo fa, ero una giovane moglie innamorata del proprio uomo. Giuseppe era bellissimo ai miei occhi. Era un pescatore, la sua barca si chiamava "Ciccia", il nome che mi sussurrava tra le lenzuola, ogni mattina si alzava all'alba, io gli preparavo pane, olive e formaggio, li legavo in un tovagliolo e lo accompagnavo alla barca.
Mi baciava e mi diceva "Tranquilla che torno." e andava apescare tra Lipari e Vulcano"
Il mare, allora, era ricco di pesci ed eravamo felici.
Figli niente ma non importava, ci amavamo e questo bastava.
E tu sei sposata?" Mi chise ad un tratto.
"No, sono sola al momento, cerco la persona giusta"
"Vedrai, quando la incontrerai, sarà il cuore a dirtelo. Così è stato con Giuseppe. E' bastato uno sguardo, l'avermi preso per mano e il cuore si è messo a battere forte forte, mi sono persa nei suoi occhi blu, come il mare che amava. Abbiamo fatto la "fuitina" non avevamo soldi per un matrimonio.
Te lo assicuro, contano i sentimenti e non la ricchezza!.
Siamo stati molto felici. Certo tranquilla non ero, specialmente quando il mare all'improvviso diventava burrascoso. Lui mi diceva "Non temere, io tornerò sempre da te. Se dovesse accadermi qualcosa ricorda che il mare è la mia culla.
Tu vieni a Vaccarella, siediti e ascolta...Le onde ti parleranno di me, ti diranno che ti amo, tu non sarai mai sola. Ti basterà guardare attentamente il mare e vedrai il mio viso, se gli spruzzi delle onde ti bagneranno il volto, saranno i miei baci."
Il ventitrè luglio del 1986 Giuseppe non fece più ritorno. La barca venne ritrovata capovolta vicino a Capo Milazzo.Da allora torno su questa panchina, ascolto le parole del mare e ...non sono più sola.Chiudo gli occhi, il cuore palpita, lui me lo sento accanto, la brezza mi accarezza la pelle. So che è lui a farlo.Se guardo all'orizzonte con gli occhi del cuore, lo vedo che agita la mano e mi saluta.
Mi rassereno e torno a casa. Lui mi aspetta sai? Un giorno saremo di nuovo insieme!"
Termina asciugandosi una lacrima, anch'io sono commossa..
Mi alzo, la saluto, so che domani tornerò su questa panchina, mi siederò accanto a Francesca, insieme ascolteremo le parole del mare.

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