venerdì 25 dicembre 2015

Pranzo di Natale.




Sono nel panico, quest’anno saranno ventitré i miei ospiti, al pensiero mi commuovo, no, non per  motivi sentimentali,  ma proprio per il PRANZOOOOO! Odio cucinare, non so fare le porzioni, non sono capace di gestirmi. Pensate a quelle donne elegantissime, super sorridenti alle prese con pentole e fornelli, bene io NOOOO! Ogni anno la stessa storia: cucina campo di battaglia, sala da pranzo un casino…vettovaglie sembrano da rigattiere, piatti spaiati così come bicchieri e stoviglie…io? Un disastro, come se fossi andata in un campo di addestramento militare (ma di quelli tosti, stile marines) e non avessi avuto il tempo di cambiarmi. Come se non bastasse , ogni anno e ripeto ogni anno, mi immortalano alla fine del “famoso” pranzo. Vestito chiazzato di macchie, volto sconvolto, occhi gonfi (lo confesso, mentre cucino piango), pettinatura come se fossi uscita da un cespuglio di rovi. Comunque, inutile pensarci il pranzo lo devo fare, è tradizione! Ancora oggi mi chiedo chi lo abbia deciso senza interpellarmi. Dunque controllo i miei appunti: due primi, perché due? Uno lo taglio,  fatemi pensare, la zia, la nonna, il cugino soffrono di colesterolo quindi porzioni piccolissime, i ravioli basteranno, poi  pesce al sale, questo lo mangiano tutti….magari io no…, totani ripieni, involtini di pescespada...Li conto , solo quattordici spiedini? Panico…dirò a marito e ai figli di non servirsene, se rimarrano….potranno  gustarli, forse….poi melanzane e carciofi,finocchi…morte della cuoca, no sopravviverò!  Inutile piangermi addosso, devo iniziare , mando una preghiera a Master chef perché tutto sia mangiabile e a domani…il lavoro mi attende. Dimenticavo  Buon Natale da Concetta Crocefissa in Scarpata la protagonista di Cercasi uomo libero possibilmente

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