martedì 22 novembre 2016

Anatomia del rispetto

Immagine dal web


SAGGIO FILOSOFICO
...Entrasti timoroso nell' aula,
i passi esitanti
come fossi sull' orlo dell'abisso.
Il corpo rigido
palesava i vissuti segni del rifiuto.
Gli occhi apristi sul mio volto,
rispecchiavano la tua anima.
Nel lago scuro della pupilla
lessi di guerra,
fame,
povertà,
dinieghi alla vita.

Decido di iniziare il mio saggio con pochi versi, nati dal cuore, alla vista di quel  ragazzo che entrò per la prima volta nella mia classe, cercando un luogo dove POTER ESSERE. Con un comportamento di chiusura camuffava il bisogno di attenzione, di accettazione,di  rispetto…
Il rispetto sembra di difficile realizzazione, troppo avvezzi a giudicare, condannare,fermarci alle apparenze eppure... importantissimo riscoprirne l’ importanza.
 Ma come nasce, da cosa nasce,come si "esercita” il rispetto?
Il rispetto nasce dalla "meraviglia."
Dalla meraviglia, proprio quella che, in fondo, ha dato vita alla filosofia. Facciamo mente locale, la meraviglia è lo stupore che coglie l' uomo dinanzi alla vita, alla natura, all' umanità.
Pensiamo ai  bambini, non hanno remore, barriere mentali, accettano tutto perché liberi dai  “legacci”  che rendono gli adulti sospettosi, insindacabilmente certi della propria verità. Dai bambini dobbiamo trarre esempio, dagli occhi meravigliati che guardano al nuovo.
Io m' incanto davanti a loro. Possono far domande se sono in grado di formularle, se son piccini cercano di conoscere con il tatto, il gusto,  utilizzano i sensi. L'adulto no, certo della propria esperienza si chiude a riccio e avvalendosi della pseudo conoscenza pregressa, pontifica e condanna, poche volte assolve. E’ un atteggiamento verticale in cui il rispetto indica autorità. Il vero  rispetto nasce dalla voglia di conoscere realmente ciò che ci circonda, dal desiderio di  formare nuove competenze scevre da “precostituzioni” assurde. Il rispetto permette di ascoltare gli altri, ascoltare si badi bene non semplicemente sentire. Un attento ascolto genera empatia, permette di entrare nei panni dell' interlocutore, riuscendone  così a cogliere le sfumature, il tono della voce, la prossemica, lo stato d'animo, ridando vita alla comprensione.
Come diceva il grande Hegel " il vero è l'intiero" e non le singole parti. Bisogna idealmente sommare il prima,il durante e il poi. Quando si riescono a cogliere le intime connessioni di un agire nasce il rispetto. Esso si manifesta con l 'accortezza verso l'altro, col desiderio di non ferire e con la consapevolezza e la profondità delle azioni. Si sente la necessità di accogliere l'altro senza bisogno di cambiarlo,  accettandone  pensieri, fede religiosa,costumi perché ha tutto il diritto di essere se stesso e di non snaturarsi.
Ma non bisogna confondere il rispetto con le buone  maniere,  esso è  diverso,  è un atteggiamento che riconosce il valore di una persona.
Immanuel Kant, nella  sua filosofia morale, sosteneva che” gli esseri umani devono essere rispettati perché sono un fine in se stessi e possiedono un valore intrinseco ed assoluto: la dignità”. Schweitzer , dottore,filosofo e Premio Nobel per la Pace, affermava che “bisogna accantonare la congerie di elementi che costituiscono il nostro pensiero e cultura, per rifarsi al primo fatto della propria coscienza, il più immediato, perennemente presente: la volontà di vivere. Solo da qui si può giungere a una visione ragionata del mondo, il rispetto per la vita.”
Diceva L. Ron Hubbard “Non c’è criminale la cui vita criminosa non possa essere fatta risalire a una perdita del rispetto di sé. E se dovessimo chiedere a quel criminale che cosa significa “perdere il rispetto di sé", sentiremmo inevitabilmente la risposta più pietosa che si possa immaginare: “un giorno ho scoperto che non potevo più fidarmi di me stesso”. Grandi riflessioni da cui scaturisce la mia…
Per me il rispetto è la mia volontà di essere riconosciuto dall’altro in qualità di essere vivente con diritto di dignità e libertà di decisione, atto condiviso, reciproco e  che si riproduce, dare rispetto genera rispetto.
Tutto l'universo dovrebbe vivere sotto l'egida del rispetto, innanzi tutto rispettare se stessi,  gli uomini, quindi le piante, gli animali, la Terra stessa, perché essa vive, respira,dona a piene mani, non va depredata, la renderemmo sterile, non dimentichiamo mai di  riconoscere nella natura la stessa forza che alberga in noi.
Rieduchiamo al rispetto i giovani attraverso il nostro esempio, perché sono gli adulti i primi promotori di un atteggiamento positivo condiviso. Rappresentanti politici, delle istituzioni tutte,  genitori, sono coloro che debbono, sottolineo debbono, essere esempi di specchiato rispetto verso il prossimo e ciò che li circonda. Solo così questo nobile sentimento tornerà a vivere nelle strade delle città, nelle case, nei rapporti tra gli esseri e nel nostro mondo si respirerà umanità.

P.S. Il ragazzo che “entrò timoroso nell'aula” ha conseguito la maturità liceale, ha tanti amici ed è un bravissimo rapper. Dalla conoscenza reciproca è nato il rispetto per cui tante mani si sono strette e prima  la classe, dopo l’intera scuola, si è trasformata in un abbraccio.



Nuccia Isgrò

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