venerdì 17 agosto 2018

Voglio mia suocera

Filo conduttore la sicilianità. La scrittrice trae ispirazione da chi la circonda per cui coglie e racconta di vezzi, paure, vita quotidiana, pregiudizi e li presenta in questo libro. Prende per mano il lettore e lo catapulta in un mondo in cui gli affetti sono palesi ma anche i fraintendimenti .Ogni racconto le è stato narrato da un amico, un parente, una collega, un semplice conoscente o è il resoconto di un avvenimento vissuto, dando vita ad una serie di episodi esilaranti. Il titolo nasce dalla disavventura del nipote, per la prima volta a Roma con la giovane moglie e la figlioletta, che si ritrova a desiderare la "mano santa della suocera"...(Ma non pensate male). Vi è il racconto della partecipazione al funerale sbagliato; le performance culinarie di Carmela, siciliana trapiantata ad Eboli, che vuole accedere a master chef, per cui costringe marito e parenti ad assaggiare pietanze su pietanze, facendo lievitare paurosamente il girovita del marito; la narrazione di Pasquale e delle varie opzioni per sbarcare il lunario definitivamente; la tenera storia di nonno Nunzio alle prese con la prima bicicletta; la vicenda di Maria ex commilitone. Ne “Il matrimonio” i pregiudizi la fanno da padroni; non mancano i genitori alle prese con gli esami di Stato della figlia e gli immancabili consigli… Tanti racconti da leggere e rileggere e magari ritrovarsi…perché è proprio vero che spesso la realtà è così incredibile da superare la fantasia.

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