martedì 25 novembre 2014

Tommaso la peste



Sono chiuso nella mia stanza, in castigo. Che ho fatto? A quanto pare sbaglio sempre!
Per punizione ho televisione e play station requisite, di computer neanche l'ombra, sento i miei genitori che discutono a voce alta “La colpa è tua!” “No tua, lo hai viziato” “E' proprio figlio tuo!” “No, è come tua madre.”
Non sono viziato, sono solo sincero, amo lo sport, non mi piace studiare, faccio solo il necessario e odio l'insegnante di matematica.
Mi presento: sono Tommaso e ho dodici anni. Frequento la seconda media, ho una sorella più grande di me, sedici anni, che si atteggia a miss e mi sopporta a malincuore.
Non posso entrare nella sua camera, parlare con le sue amiche, non posso leggere il suo diario personale e quando ha “le sue cose” è meglio starle alla larga, praticamente sempre!
Forse ha ragione, l'ultima volta che sono entrato nella sua “tana”, negli ombretti ho messo un pizzichino di pepe ben macinato. Non volevo farle del male ma è così odiosa quando sta ore intere davanti allo specchio a truccarsi. Non sopporto la mamma che la guarda e sussurra “E' proprio bella” e papà di rimando “Assomiglia a te !”
Mai che guardandomi dicano “Che bel ragazzo! Diventerà importante... no, mai! Io che non sono né grande né piccolo, la voce che sta cambiando e sembra un trombone e, come se non bastasse, quattro peletti sul mento e un incipiente inizio di foruncolosi sulla fronte!
Ho le braccia troppo lunghe e magre, le gambe idem e ricoperte di peli neri e ispidi. Ho chiesto a mia madre come depilarmi, lei è svenuta!
Comunque mia sorella si è sparso quell'ombretto sulle palpebre ed è ...andata a fuoco.
E' finita al pronto soccorso e sembrava “la cieca di Sorrento”, non ha tolto per giorni gli occhiali da sole! Io? In punizione per un mese intero,
Adesso eccomi di nuovo rinchiuso. La mia colpa? La prof. di matematica Anselma Dibotte è finita in congedo permanente, la classe però mi ha nominato eroe dell'anno.
Vengo ai fatti: compito di verifica di algebra. Noi alunni non eravamo d'accordo, anche Rimaggio, il più bravo ed antipatico della classe era dalla nostra parte, lo mandammo a parlare con l'odiosa, si la prof, ma non volle sapere nulla, il giorno dopo compito! Che potevo fare se non aiutare la classe e me? Proprio durante il compito, quando la prof è uscita (come al solito alle dieci, con matematica puntualità) per andare al bagno, io l'ho seguita e ho bloccato dall'esterno la porta. La poveretta è rimasta prigioniera per un buon quarto d'ora, fino a quando il bidello l'ha liberata, trovandola in preda ad un attacco di claustrofobia. Quando il preside ha minacciato di sospendere tutta la classe io, da gentiluomo, mi sono addossato la colpa. Certo la mia popolarità è aumentata all'inverosimile, ma sono stato sospeso con obbligo di frequenza (e ti pareva) .
Lo scherzo è riuscito, il compito non lo abbiamo fatto ed è arrivata una nuova insegnante, davvero carina.
La cosa che più mi rode è stare chiuso in casa, non posso fare nulla se non studiare e leggere. Il tempo non passa mai, uffa!
Stasera però c'è un diversivo abbiamo ospiti a cena, il capoufficio di mio padre. Mia madre è indaffarata a cucinare e pulire la casa “vuol fare bella figura”.
Tommaso, Tommaso, vieni che ti devo parlare!”E' mia madre, ci sono novità!
Mi guardo allo specchio, mi strofino gli occhi come se avessi pianto, indosso la maglietta nera, quella extralarge che mi fa sembrare un rifugiato politico morto di fame e di stenti e vado.
Tesoro ma che hai agli occhi? La congiuntivite? E perchè sei così malandato, domani ti porto dal pediatra!” mi dice.
Mi viene il dubbio di aver esagerato, l'abbraccio, mi dispiace vederla così afflitta per me.
Stasera devi proprio fare il bravo, a cena c'è il superiore di tuo padre. Verrà anche la figlia, Maddalena. Visto che tua sorella non sarà in casa, sarai tu a farle compagnia!”
Mamma non sarà mica quella grassa come una botte, gli occhiali spessi che la fanno sembrare una talpa, l'apparecchio in bocca che quando parla ti lava la faccia con i suoi spruzzi di saliva? Se è lei piuttosto scappo di casa .“
Non farai questo a tuo padre, in fondo ti chiediamo solo un piccolo sacrificio, non la devi sposare.”
Mi dice con occhi supplichevoli.
In cambio ti ridò la play station e ti abbuono due settimane di castigo!”
Facciamo tre, rispondo subito,Maddalena non è solo brutta è proprio st...si va bene non dico parolacce, ma tu sai che è vero!” Acconsente e mi dà un bacio
Ok, ho promesso che farò il bravo ma quella proprio non la sopporto, non la vedo da almeno due anni, sicuramente è peggiorata, se possibile!
Mi ricordo che aveva paura delle lucertole, esco di corsa dalla mia camera e mi fiondo in giardino, che c'è di male se le permetterò di fare amicizia con queste tenere bestioline?
Riesco a prenderne delicatamente una, la metto in uno scatolino lungo da bracciale, faccio dei buchini per l'aria e infiocchetto il tutto.
Sono le nove di sera, fra poco arriveranno gli ospiti, ho fatto la doccia, ho indossato la camiciola di lino bianco e i jeans scoloriti. Mia madre sistema la tavola, i fiori, si occupa del cibo, mio padre mi ha fatto una ramanzina “Ti raccomando comportati bene, è importante. Non fare scherzi e sii gentile con Maddalena!”
Annuisco con poca convinzione, eppure lui mi conosce bene, lo sa che sono spontaneo e dico e faccio quello che ritengo opportuno, al di là di qualsiasi ripensamento.
Suonano al portone, mia madre si dà una sbirciatina allo specchio e va ad aprire...
Accomodatevi pure, Maddalena come sei bella, la sento dire e fremo, è sempre lei, falsa e opportunista, gli adulti sono tutti uguali,Tommaso caro vieni a far compagnia a Maddalena.”
Mi chiedo perchè proprio io debba sacrificarmi.
Arrivo di malavoglia e vedo di spalle la strega, devo dire che è dimagrita ed è allungata e di parecchio pure...si gira e rimango a bocca aperta: una fantastica ragazza si volta a guardarmi, ha un bellissimo sorriso, dei lunghi capelli neri e sembra anche molto più grande della sua età. Mi accingo a stringerle la mano ma...ecco da dietro spuntare la strega, lo dicevo io... non era possibile la trasformazione da bruco in farfalla, neanche si fosse operata per un totale restyling.
Già lei è Laura, la nuova compagna del capo di mio padre, un vero sogno proibito, Maddalena mi fa ancor più pena, bruttina, triste e sola a fare da contralto a quella bellezza mozzafiato che ha preso il cuore del suo papà.
Ho nella mano lo scatolino con la povera lucertola, quasi quasi lo do alla femme fatale, l'antipatia è scattata subito. Prendo Maddalena per mano e la porto in un angolo del giardino.
Come stai Maddalena?” mi guarda stranita, nell'ultimo incontro le ho fatto uno scherzo non da poco, le ho proposto di giocare a nascondino e mentre lei cercava un nascondiglio, io me ne sono andato con i miei compagni, lasciandola sola ad aspettare che la trovassi. Ma oggi è diverso, oltre ad essere irrimediabilmente brutta è molto abbattuta, questo non per colpa sua.
Lo vedi, mi risponde additando il padre che ha occhi solo per quella fatalona, non esisto più, se morissi sarebbe felice. Lei ha calamitato tutta l'attenzione. Mio padre non mi chiede neppure cosa faccio a scuola, se sto male si infastidisce, potrei rubargli del tempo. Mia madre deve sempre sollecitare i nostri incontri, se fosse per lui ne farebbe volentieri a meno.”
Senti Maddalena, che ne diresti di farle un scherzo terrificante? Sei d'accordo?”
Si Tommaso, facciamogliela pagare, la mia vita è un inferno. Un giorno l'ho sentita dire al telefono che mi deve togliere di mezzo, in poche parole mio padre deve dimenticarsi di me e lei farà di tutto per riuscirci”
Mia madre ci chiama per la cena, faccio in modo di sedermi accanto alla bellissima donna, proprio durante l'antipasto prendo lo scatolino e piano piano libero la lucertolina che finisce sul vestito della commensale.
Inizia ad urlare, si alza di botto e una serie di bestemmie e improperi esce dalla “delicata” boccuccia rosso fuoco.
Sei stata tu piccola vipera, io ti ammazzo, ti rinchiudo in un convento...” e via di questo passo. Il capoufficio di mio padre cerca di rabbonirla. Ma quella è una iena, tutti la guardiamo a bocca aperta, sembra una pazza, ha gettato la maschera. Ad un certo punto si alza e, senza salutare, va via sbattendo la porta. Maddalena si avvicina al padre e lo abbraccia, il poveretto è come tramortito..
La serata finisce subito dopo.
Io vengo rimandato in castigo da mio padre, dopo un poco mia madre sale in camera e mi chiede come sono andati i fatti. Le racconto tutto, mi abbraccia e...
Questa volta forse hai fatto bene, quella era un'arpia. Povera Maddalena!”
Alcuni giorni dopo mi arriva un messaggio al telefonino: è di Maddalena.
Grazie Tommaso, mio padre ha mandato via di casa quella donna...forse i miei torneranno insieme, forse. Grazie mio eroe! : )
Sono felice, forse non sono poi così pestifero!





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