lunedì 4 maggio 2020

Concetta Crocefissa in Scarpata al tempo del Coronavirus
35°
Ciao amici /amiche, ieri non ci siamo sentiti perché troppo presa dal rientro al lavoro. È stato un trauma…No, non perché fossi tornata al lavoro, anzi...ma perché rivederci dopo quasi tre mesi è stato pazzesco! Eravamo tutti diversi...non invecchiati ma cambiati. Capelli bianchi a go gò, spesso malamente coperti con misture strane che hanno dato vita a sfumature arancioni, quasi radioattive.... La mia collega Mariateresa, noi la chiamiamo la vamp, sempre "mpupata”, cioè perfettina…perché lei si cura fino al parossismo (esternamente non fa una piega, volevo dire una ruga, internamente una ciofeca), aveva spalmato sul viso tanto di quel cerume e/o crema, che sembrava quell’orrido pagliaccio Pennywise, vi giuro era terrificante. Appena l’abbiamo vista ci siamo tutti chiesti “Ma chi è?” quando ha salutato abbiamo riconosciuto la voce. Il mio capo, con sguardo terrorizzato, le ha fatto cenno di accomodarsi alla postazione a lei riservata e non è riuscito più a guardarla in volto, le ha sempre parlato con gli occhi rivolti in basso. Probabilmente domani chiamerà un esorcista per far benedire l’ufficio.
Ma non solo…Gianluca, il fighetto dell’ufficio, quello allegro con la battuta pronta, era come appannato. Quando ho potuto gli ho chiesto cosa fosse accaduto nella quarantena. Lui con voce disperata “Cara Concy –mi ha sempre chiamato così. - Non puoi capire stare a contatto con mia moglie h.24 è stato uno strazio. Mi ha fatto cucinare, pulire, lavare, solo il cucito mi ha risparmiato! Ti giuro che ho scoperto il suo vero volto. Io divorzio!” Sorridendo, per quanto la mascherina me lo potesse permettere, gli ho detto che tutto tornerà come prima, (anche se non ci credo).
Chi mi ha lasciato a bocca aperta, proprio letteralmente, è stato il mio capo. Innanzitutto trasandato nel vestire, NON AVEVA LA CRAVATTA, cosa gravissima per chi lo conosce,e gli occhi erano tristissimi. Durante la pausa, sapete come sono, non ho potuto fare a meno di chiedergli cosa avesse. Sono entrata nel suo ufficio, senza che lui me lo chiedesse mi sono seduta davanti alla sua scrivania e a bruciapelo gli ho domandato “Ma cosa le è successo? Non è più lei! Non mi fa nemmeno paura, come prima avveniva!” ho aggiunto scherzando.
Con occhi pensierosi, il resto era coperto dalla mascherina, mi ha risposto “Cara sig. Scarpata si cambia! Questo periodo mi ha reso diverso. Tutto improvvisamente ha cambiato valore. Sono sempre vissuto per il lavoro ma quando non puoi più vivere la vita a cui sei abituato ti accorgi del vuoto che ti circonda. La ringrazio del suo interessamento, mi fa bene. Ma ora ritorni alla sua postazione. (Era ritornato in sé). Grazie.”
Io gli ho stretto la mano, anche se i guanti di lattice rendono tutto più difficile, ho percepito il suo dolore. Magari un giorno si aprirà di più e mi racconterà qualcosa.
Quando sono tornata nella mia stanza ho notato una cosa stranissima, il bagno, in cui di solito andavo a rifugiarmi se stanca o se per caso avessi avuto bisogno di chiacchierare con le colleghe o non avevo voglia di "produrre", è stato chiuso. Adesso la toilette è stata spostata alla fine del corridoio e completamente rinnovata. Per aprire la porta bisogna utilizzare il gomito, con la mia goffaggine o prevedo la pipì un’ora prima o la faccio addosso, oppure mi fanno un corso su come aprire adesso le porte. Inoltre piastrelle bianche ovunque, sembrava di essere in una sala mortuaria dove si eseguono le autopsie. I rubinetti si aprono appena si avvicinano le mani. Contenitori sterilizzati ovunque, sono andata a vedere se per caso il water ha incorporato anche il bidet!
È proprio vero la paura fa novanta e se prima l’acquisto della carta igienica era una spesa enorme, bisognava risparmiare, per cui ce la portavamo da casa, ora il timore non bada a spese! Bel cambiamento!!!
Comunque abbiamo lavorato in modo strano, senza gli scherzi che di solito alleggeriscono la giornata, con una fretta nuova che ci spingeva a desiderare di tornare al più presto a casa, al sicuro! So che ci abitueremo anche a questo nuovo modo di condividere gli spazi, a rapportarci con gli altri, a tutelarci…d'altronde l’uomo si adatta a tutto!
A proposito, ho deciso che per rilassarmi imparerò a suonare uno strumento musicale, me lo ha suggerirò un’amica…vi farò sapere. A me piacerebbe il clarinetto oppure la tromba, oppure l’organetto…vedrò cosa riuscirò a reperire. Per le lezioni? Oh dico ma vi siete dimenticati del web!!!. Ciao mondo! #iovadoalalavoromavorreirestareacasa

foto dal web
Pennywise

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