Giorno a tutti, siete delusi perché ieri non vi ho comunicato nulla? Cercate di capirmi, “dovevo leccarmi le ferite”!
Non in senso metaforico ma reale! Perché? Siete curiosi? Va bene, soddisferò la vostra “ingordigia” sulle notizie che mi riguardano…
Ricorderete che ho fatto pace con Franco, gli avevo telefonato col capo cosparso di cenere, senso metaforico stavolta, mi dovevo depilare per farmi bella… ebbene l’ho fatto!
Lo so, lo so, avevo promesso che il “fai da te” lo avrei messo da parte, ma…è più forte di me, l’ho fatto di nuovo: ho preparato una ceretta domestica!
State inorridendo? Avete perfettamente ragione. Diciamo che la colpa non è solo mia.
Ho digitato su “santo Google” ceretta domestica e ho scelto quella più consona per me. Cominciando dagli ingredienti più alla portata della mia cucina, ho trovato quella conforme alle mie capacità, almeno credevo:
200 grammi di zucchero.
20 grammi di miele.
100 grammi di succo di limone biologico.
Vi giuro, facilissima, bisognava cuocere a fuoco lento il tutto fino a creare una sorta di sciroppo. Una volta tiepida, cospargere le zone da depilare, che ci vuole? Nulla!
E invece no, sarà stato per il succo di limone non biologico, vuoi perché proprio mentre mescolavo a fuoco lento l’intruglio mi ha telefonato Bianca, ci siamo messe a chiacchierare del suo nuovo amore…sì diciamo che ci siamo un po' estraniate dalla realtà…praticamente non ho più mescolato. Ma niente di grave “lo sciroppo si era solo un po' annerito e solidificato. Comunque sarà colpa della mia aurea, la ceretta non è riuscita bene.
Guardate che io ho poi seguito tutte le regole, o quasi, proprio come recitava il tutorial: Una volta sciolta la cera può essere “spalmata” sulla zona da depilare con l’aiuto di una spatola (fate sempre una prova su una piccola area di pelle). Utilizzando delle strisce di carta monouso si può procedere quindi con la depilazione contropelo!”
Sono andata in bagno, per spatola ho usato quella della marmellata, carina ha l’impugnatura a forma di scoiattolo, carinissima mi è stata regalata…, dunque ho iniziato dalle gambe e…ho spalmato …ho coperto le parti con un foglio di carta forno. (monouso e sicuro)…sarà stato quello o altro…la carta non attecchiva e la ceretta non veniva via. Vi assicuro un dramma, ho incominciato a raschiare prima con le unghie, poi con la spugnetta abrasiva. Intelligentemente avevo scelto come zona prova, così se fosse andata male non sarebbe stato troppo evidente, l’interno delle gambe, per cui quando ho cercato di andare in cucina per trovare qualche attrezzo per togliere lo “sciroppo” mi si sono appiccicate. Non riuscivo a divaricare le gambe. Un paio di minuti di scoramento (paio, almeno dieci), poi ho deciso di riempire la vasca con acqua calda, di immergermi e raschiare. Sarebbe meglio dire rischiare di bruciare. Comunque alla fine sono riuscita prima a separare le gambe, poi poco a poco a raschiare con la paglietta per l’alluminio la ceretta maledetta. Risultato: l’interno gamba sembra andata a fuoco. Ho spalmato alla fine del supplizio una pomata lenitiva. Alla fine priva di forze mi sono abbandonata frustrata sul divano, in attesa di Franco. Cosa gli dirò, forse gli parlerò di un’allergia localizzata, non so. Mi guardo le gambe e inorridisco da sola: esternamente con un bel pelo, mi viene in mente il Governatore della Campania De Luca quando in conferenza stampa proclamava:” Ma che dovete depilarvi...non dovete uscire, non vi vede nessuno! Magari aveva ragione! Mi riguardo i vituperati arti inferiori: internamente infiammati, praticamente inguardabili. Non posso indossare neppure una comoda tuta…dovrò cercare una gonna lunga fino ai piedi.
Ditemi amici/amiche ma sono più sfortunata o imbranata? A voi l’ardua sentenza.
A domani
#iorestoacasa