mercoledì 22 aprile 2020

Concetta Crocefissa in Scarpata al tempo del Coronavirus 28°


Salve gente, come state? Io così e così…Insomma non siamo nella forma migliore, sono tutta tondeggiante, credo di non essere l’unica. Non faccio altro che cucinare, finita questa pandemia devo ritornare dallo psicologo, non sono più io, non mi riconosco!
Io odio la cucina e adesso sto a spadellare e assaggiare, assaggiare…non è possibile!!!
Sì, ci devo tornare dal mio amato psicologo. Amore…odio e amore, direi.
Ci andai da ragazzina perché mi sentivo inferiore alla altre. Lui così carino mi fece scoprire un’altra me: aggressiva, mordace, vendicativa…un pericolo pubblico praticamente… In poche parole scoperchiò la forza che albergava in me e diventai…sconsigliabile. Perché? Ma perché non avevo timore di niente e nessuno. Da pecora in lupo. Il mio ego aumentò a dismisura per cui nulla mi andava bene, tutto doveva e poteva essere messo in discussione. Un esempio? Riprendere i professori in classe se per caso (secondo me) non erano equi!
Insomma mi eressi a paladina degli sfigati! Per carità bellissimo, alcune volte fuori luogo!
Fu un periodo scolastico allucinante, non per me, naturalmente, ma per i miei insegnanti che ormai temevano le mie elucubrazioni linguistiche infinite, davanti a un presunto abuso di potere da parte loro. Divenni quell’anno anche rappresentante d’istituto, per me una conquista enorme, per il corpo docente un po’ meno!
Ero il nuovo Mandela, praticamente! Ricordo ancora i miei proclami “Meno compiti, più confronti fra insegnanti e alunni, calendarizzazione delle interrogazioni, più visite guidate, più esperti negli approfondimenti tematici, cinema forum, teatro, viaggi d’istruzione, convegni. Come finì? Chiamarono i miei genitori perché mi riportassero a più miti consigli, avrei potuto perdere l’anno scolastico a causa dei miei impegni che “non mi permettevano di mettere a frutto le mie competenze nello studio”, testuali le parole della preside. Cosa feci? Protestai, feci lo sciopero della fame (per modo di dire, mi nutrivo di nascosto la notte), minacciai di abbandonare la scuola e bla bla bla. Alla fine rientrai nei ranghi, come si suol dire. Ma quell’esperienza mi fece capire che in ognuno di noi c’è un guerriero che può rinascere e cambiare le cose. Ricordo il mio punto di forza: gli scioperi! Da quelli bianchi a quelli con corteo. Un sindacalista avrebbe potuto chiedermi consigli! Ne ricordo uno in particolare per combattere la discriminazione femminile.
Fu bellissimo!!! Di nascosto con le compagne di scuola preparammo gli striscioni, uno anche osé per il periodo “L’ utero è mio e lo gestisco da me! “Poi tanti altri come Uguaglianza nel lavoro, Diritti riconosciuti, La donna non è solo madre. Più diritti e meno doveri!…ecc.! Quella volta decidemmo di scioperare in minigonna, la mitica gonna sopra il ginocchio, allora considerata scandalosa.
Per cui quel giorno andammo a scuola, come sempre, col grembiule nero, (sembravamo donne in lutto perenne, i maschi naturalmente potevano vestirsi come volevano!) che platealmente togliemmo dinnanzi alle scale dell’edificio scolastico e poi in marcia…come finì? Ancora me lo ricordo…mio padre carabiniere, venne a prelevarmi davanti a tutti, mi tolse di mano lo striscione e fino a casa fu una ramanzina continua! Le compagne continuarono la protesta per un po’, poi a poco a poco se ne tornarono tristemente a casa, certo senza la leader non era la stessa cosa!
Anni bellissimi, colmi di entusiasmo e della consapevolezza che noi ragazzi potevamo cambiare la storia.
Oggi mi manca l’attesa, si proprio l’attesa del dopo. Debbo riconquistarla perché la vita è sorpresa, non devo dimenticarlo. Il domani è il nuovo che arriva e bisogna assaporarlo, combattere per renderlo migliore, se necessario, è un dono che non va sprecato. Il tempo trascorso male non può essere cancellato o recuperato! Allora care amiche, oggi è un altro giorno…voltiamo pagina e viviamolo come un prezioso regalo.”
Ora vi lascio, devo concentrarmi su come vivere l’oggi immediato perché del domani non vi è certezza!
..."Si Franco... arrivo!"
Il mio lui mi chiama...corro!......( e il femminismo?, vi chiederete)
Ma amore è amore!
Ciao.
#iorestoacasa

Nessun commento:

Posta un commento